Emanuela Orlandi, il fratello Pietro al sit-in: «L'inchiesta del Papa è una farsa, mi sento tradito»
Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: «L'inchiesta del Papa è una farsa»
“L’inchiesta vaticana (aperta sul caso di Emanuela Orlandi ndr) è una farsa per come la stanno portando avanti”. Lo afferma Pietro Orlandi al sit-in in piazza Cavour a Roma organizzato in occasione dell’anniversario dei 41 anni dalla scomparsa della sorella. Riguardo all’inchiesta della procura di Roma “mi spiace che ancora non sono stato convocato”, ha detto il fratello di Emanuela aggiungendo di aver inoltre notato che “da quando sono stato ascoltato in Commissione di inchiesta è ripartita la macchina della disinformazione” con “articoli inventati”.
“Io sono arrabbiato con il Vaticano, quello che consideravo parte della mia famiglia” ha detto poi Orlandi aggiungendo che è “quella parte di famiglia che ci ha tradito e ha tradito Emanuela. Il fatto che siete tanti qui oggi - ha continuato rivolgendosi ai partecipanti al sit-in - per me è un segnale positivo: molti si rendono conto che la vicenda non avrà fine finché non si arriverà alla verità”. Secondo Orlandi, dietro al caso della sorella “c’è sicuramente un ricattato e un ricattatore, ma è l’oggetto del ricatto che rimane oscuro e non può essere solo Emanuela. Forse Emanuela è servita per accrescere a livello mondiale questa storia. Emanuela può essere servita a livello mediatico”.
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La Commissione
«Nel nostro sforzo di contestualizzare le due vicende, ГЁ di grande aiuto la collaborazione che sta offrendo alla Commissione il ministero degli Esteri, nella ricerca e trasmissione dei carteggi diplomatici intercorsi tra Stato italiano e Santa Sede, a partire dal 3-5 luglio 1983 in avantiВ». E' quanto fa sapere il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, Andrea De Priamo, in un messaggio in occasione dell'anniversario della scomparsa di Orlandi. В«Questo - ha spiegato De Priamo - ci permetterГ non solo di comprendere meglio le dinamiche che si instaurarono tra le autoritГ italiane e quelle vaticane all'epoca, ma di fare piazza pulita di tante ricostruzioni di comodo che hanno cercato di dipingere in questa vicenda il Vaticano come il male assoluto.
La corrispondenza diplomatica tra l'allora nostro ambasciatore presso la Santa Sede e personalità di primo livello della Segreteria di Stato, intercorsa soprattutto tra luglio e agosto 1983 - spiega -, restituisce un quadro dei fatti chiaro e ben diverso dalle tante ricostruzioni maliziose se non malevole degli ultimi anni». «Se qualche diaframma fu frapposto tra Vaticano e autorità italiane, come ebbe a dichiarare il compianto prefetto Vincenzo Parisi all'allora giudice istruttore Adele Rando nel gennaio del 1994 - aggiunge De Priamo -, fu opera di singoli personaggi e non della Curia come istituzione. A noi come Commissione parlamentare d'inchiesta rispetto alla legge istitutiva del nostro organismo bicamerale spetta il compito di ricostruire i due casi e scoprire i motivi, ed i relativi responsabili, che hanno impedito la ricerca della verità". «La Commissione bicamerale - conclude - ha iniziato il suo lavoro con un grande impegno che in questo anniversario voglio sottolineare e che proseguirà senza sosta fino al termine del proprio mandato».