Carla Bruni, possibile rinvio a giudizio per l'inchiesta su Sarkozy: tra le accuse falsa testimonianza e associazione a delinquere
Carla Bruni, possibile rinvio a giudizio per l'inchiesta su Sarkozy: tra le accuse falsificazione di testimonianze e associazione a delinquere
Guai in vista per Carla Bruni. Secondo una fonte citata dall'Afp, la modella e cantante potrebbe rischiare di essere accusata di reati connessi alla falsificazione di testimonianze, associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di un processo fraudolento e corruzione del personale giudiziario. Il tutto, nell'ambito dell'indagine sulla ritrattazione nel 2020 di Ziad Takieddine, l'intermediario che aveva accusato il marito (ed ex presidente francese) Nicolas Sarkozy di aver finanziato con fondi libici la sua campagna presidenziale del 2007.
Carla Bruni: «Nelle mie canzoni una vita travestita. L'amore? Meglio sposarsi da adulti, già allenati»
L'interrogatorio
Ancora non è nota al momento la data dell'interrogatorio per il quale l'attrice è stata convocata. Bruni, già interrogata due volte dagli investigatori dell'Ufficio centrale per la lotta contro la corruzione e i reati finanziari e fiscali prima come testimone e poi come sospettata, potrebbe uscire incriminata o come testimone assistito. Il motivo? I suoi rapporti con Mimi Marchand, una delle donne più potenti del mondo della comunicazione francese, sospettata di aver avuto un ruolo chiave nell'operazione che ha portato Takieddine a ritirare le accuse contro l'ex presidente francese. Nel 2020, infatti, il 74enne libanese aveva affermato che Sarkozy non «aveva ricevuto un centesimo, in contanti o meno, per le elezioni presidenziali del 2007» da Muammar Gheddafi. Un fatto, questo, che aveva suscitato grande scalpore, al punto da far pensare molti che dietro al suo dietrofront ci fosse il tentativo (riuscito) dell'ex presidente francese di convincerlo a ritirare le accuse contro di lui.