«Licenziati con un messaggio Whatsapp mentre eravamo al lavoro»: la rabbia dei lavoratori della galassia Euronics
Licenziati con un messaggio Whatsapp mentre stanno lavorando: la rabbia dei lavoratori Euronics
Licenziati in tronco con un messaggio su Whatsapp, con invito a lasciare sul momento il luogo di lavoro. È successo ad alcuni dipendenti della Nova Casale Srl, una delle aziende che fornisce lavoratori nei negozi di Euronics. La vicenda è stata riportata da RomaToday.
«Il suo rapporto di lavoro cessa contestualmente con la ricezione della presente con Suo esonero dal prescritto periodo di preavviso, in luogo del quale Le saràerogata la corrispondente indennitàsostitutiva». Queste le parole del messaggio arrivato ai dipendenti del punto vendita di Casal del Marmo, a ovest di Roma.
Un messaggio che più va avanti e più appare surreale: «La invitiamo a restituire senza dilazione ogni bene aziendale che fosse ancora in suo possesso», e per finire, «migliori saluti».
La vertenza
A questi episodi di licenziamento istantaneo sembra che potrebbero far seguito degli altri, probabilmente con le stesse modalità, fanno sapere i sindacati che si stanno occupando della vertenza: «Ci aspettiamo circa 30 licenziamenti anche su Frosinone, da parte questa volta di Kus Srl», spiega Fabrizio Pilotti di Filcams Cgil Roma e Lazio.
Il sindacato, insieme al Fisascat Cisl, ha denunciato un piano di licenziamenti da parte dei marchi che collaborano con Euronics Italia Spa, che potenzialmente potrebbe arrivare a coinvolgere 600 lavoratrici e lavoratori, operanti soprattutto tra Roma e Frosinone.
Confronto respinto
Tutte queste aziende rifiutano inoltre ogni tipo di confronto con i sindacati, in quanto «non ci considerano rappresentativi. Hanno infatti tutte firmato il contratto collettivo con Cisal». Tale contratto, spiega Giulia Falcucci di Fisascat Cisl, prevede molte meno tutele rispetto al contratto del commercio, «dall'eliminazione della quattordicesima alle malattie pagate meno».
Le città più coinvolte da questi gravi licenziamenti sono Roma e Frosinone, ma ci si attendono le stesse mosse anche in punti vendita di Rieti, Pomezia, e anche in qualcuno della Lombardia.