Roger Federer svela il fastidio per i controlli antidoping: "Ora non devo farne più"
Roger Federer svela il fastidio per i controlli antidoping: "Ora non devo farne più"
Negli ultimi giorni si è tornato nuovamente a parlare del campione svizzero Roger Federer. L'ex tennista ha ormai lasciato da diversi tempo questo sport ma resta ancora indimenticato nel cuore di ogni tifoso e di tutti gli appassionati sportivi.
In questi giorni si è parlato molto di Roger in quanto è uscito il documentario sulla sua carriera e in particolare sugli ultimi dodici giorni della sua avventura tennistica. L'atleta svizzero ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di People e ha trattato di tanti temi: "Sono molto molto felice, il post ritiro è andato bene.
Era una sensazione strana, ma anche una buona cosa" con lo svizzero che spiega cosa ha sentito il giorno che ha appeso la racchetta al chiodo: "Dietro alle quinte dell'essere un tennista c'è un grandissimo lavoro, ci sono i rapporti con i media o anche i controlli antidoping.
Dobbiamo sottoporci continuamente a testa antidoping e dedicargli almeno un'ora della nostra giornata". Proprio su quest'aspetto il tennista ha spiegato: "Venivano a farci i controlli tutti i giorni, fin dal mattino sapevi che sarebbero venuti e dovevi perdere con loro almeno un'ora della tua vita.Ora so che nessuno verrà alle 7 del mattino a svegliarti per testarti e metterti alla prova. Sono tutte piccole cose come queste che diventano grandi alla lunga e hanno recato fastidio". Nel corso di una recente intervista Roger ha parlato anche del complicato rapporto con Novak Djokovic e a riguardo: "L'ho affrontato a Monaco la prima volta (Federer ha vinto 6-3, 2-6, 6-3 nel 2006, ndr) e sono uscito dal campo pensando: 'Sì, è ok' .
Anche se c'era un po' di clamore attorno a lui, non ero del tutto convinto. Penso di non aver dato a Novak il rispetto che meritava a causa dei suoi difetti tecnici. Mi sembrava che Novak avesse una impugnatura davvero estrema quando colpiva il dritto.
Il suo rovescio per me non era così fluido come oggi. Ma poi ha risolto molto bene queste cose ed è diventato un mostro come giocatore", ha chiusoo.