Alzheimer, approvato il protocollo: "Per non lasciare sole le famiglie"
Alzheimer, approvato il protocollo: "Per non lasciare sole le famiglie"
Un protocollo Alzheimer per aiutare i malati e le famiglie che soffrono di demenza. Per non lasciarli soli. Riferimenti, servizi, sportelli, progetti. La giunta del comune di Bondeno ha approvato nei giorni scorsi un Nuovo protocollo d’intesa per il mantenimento e il potenziamento della rete di servizi. "Il Comune ha deciso di aderire a questo protocollo ritenendo che sia fondamentale creare dei percorsi condivisi – premette l’assessore ai servizi sociali Francesca Piacentini - a supporto sia delle persone affette da demenze che dei loro famigliari, che si trovano a dover gestire situazioni molto complesse e che richiedono quindi la massima attenzione". Sono tre le aree individuate. Riguardano la realizzazione degli interventi rivolti a potenziare e a qualificare la diagnosi, la cura e l’assistenza alle persone con disturbi cognitivi e a supportare le loro famiglie. Puntano alla diagnosi precoce del disturbo neuro cognitivo minore, alla continuità di cura attraverso interventi di telemedicina, a interventi psicosociali per le persone con demenza e ai loro caregiver. "Si prosegue nei percorsi che sono sati fatti fino adesso – aggiunge la Piacentini – come ad esempio il ‘Caffè della memoria’, che vede una quindicina di persone partecipare agli incontri con gli esperti. Gli anziani fanno attività di gioco, sensoriali, che allenano la memoria. Ci sono anche i loro famigliari e questo incontrarsi aiuta, oltre alle persone affette da Alzheimer, anche chi deve occuparsi dei malati e ha fortemente bisogno di un confronto, di un supporto, di condividere esperienze ". L’invecchiamento costituisce il più importante fattore di rischio. I dati epidemiologici indicano che questa è una condizione che interessa dall’1 al 8 per cento della popolazione sopra i 65 anni di età, con una prevalenza che successivamente raddoppia ogni quattro anni, giungendo quindi a una percentuale pari a circa il 30 per cento all’età di 80 anni. Anche a Bondeno purtroppo le diagnosi sono in aumento. "Aderendo a questo protocollo che punta a creare percorsi di diagnosi precoci, alla contiuità di cure e a interventi psicosociali sia per i malati che per i famigliari che li hanno incarico e li affiancano – aggiunge la Piacentini – si partecipa ad una rete di aiuto. Nasce da un tavolo permanente, che a livello provinciale, si è riunito per arrivare alla sottoscrizione di questo protocollo".
Claudia Fortini