Regione, Bonaccini annuncia le dimissioni da presidente. Tocca a Priolo fino alle elezioni
Bonaccini, addio tra gli applausi in Regione “Chi dopo di me? Il Pd faccia presto e bene a scegliere”. Ora la sfida a Bruxelles_priolo
Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, eletto alle Europee, ha annunciato all'Assemblea legislativa regionale che tra due settimane rassegnerà le dimissioni dalla carica che ricopre dal 2014. "Sono stati dieci anni complicati", ha detto ricordando la ricostruzione dal terremoto, la pandemia e l'alluvione. "Eppure sono stati dieci anni che vedono questa Regione più forte di prima". Sarà tra l'11 e il 12 luglio il momento in cui Bonaccini rassegnerà ufficialmente le dimissioni. Pochi giorni prima dell'insediamento del Parlamento Europeo, in cui è stato eletto (previsto il 16 luglio), e subito dopo la conclusione del G7 scienza e tecnologia ospitato a Bologna dal 9 all'11 luglio. Durante il suo discorso di commiato in Assemblea legislativa, il governatore uscente fatica a trattenere la commozione. E al termine del suo intervento, i consiglieri regionali del centrosinistra gli tributano una standing ovation (restano invece a sedere i 5 stelle e il centrodestra).
Bonaccini rende onore al lavoro degli assessori che hanno lavorato con lui in questi 10 anni, "che hanno sopperito in molti casi ai miei errori e difetti".
E alla maggioranza che lo ha sostenuto "con grande lealtà" nei due mandati. Servire l'Emilia-Romagna, in questi anni, conclude dunque Bonaccini "è stato un privilegio, è stato un onore. A te come istituzione e alla nostra gente, ho cercato di starci, ci sono e ci starò per sempre".
"Chi mi conosce sa che non so fare politica se non stando sul territorio- afferma Bonaccini- quindi durante la settimana, e nei giorni che servono, starò a Bruxelles e Strasburgo, perché un impegno si prende e si mantiene. Però tutti gli altri giorni, e nei weekend, sarò in Emilia-Romagna e nel Nord Est perché è un impegno anche a fronte delle quasi 400mila preferenze prese".
"Ci prepariamo alle prossime regionali in un clima secondo me molto diverso rispetto a quello che conoscemmo quattro anni e mezzo fa. Sanno anche a destra come sarebbero stati i sondaggi se mi fossi ricandidato, ma anche senza che mi ricandidi come si potrà partire". Lo ha detto Stefano Bonaccini, a margine del suo ultimo discorso all'Assemblea legislativa, commentando la sua successione alla guida dell'Emilia-Romagna. "Io credo solo - ha aggiunto - che siccome nessun territorio non è contendibile e nessun risultato è scritto fino al momento che voti, io l'unico consiglio che do al mio partito e al centrosinistra è di proseguire a non dividersi, come
abbiamo fatto in Regione in questi dieci anni, caso più unico che raro in Italia. Se possibile persino allargare il perimetro della coalizione, secondo me ci sono le condizioni stavolta per farlo.Piuttosto che disperdersi in discussioni inutili, cercare il prima possibile di arrivare a individuare la donna o l'uomo che potrà sostituire Bonaccini".
Toccherà ora alla vicepresidente dell'Emilia-Romagna, Irene Priolo, traghettare come previsto la Regione verso le prossime elezioni. Il periodo di interregno di Priolo dovrebbe durare circa quattro mesi, dalla metà di luglio (quando le dimissioni di Bonaccini saranno effettive) fino a metà novembre.
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