Nino D'Angelo: «Miles Davis mi amava, ma io pensavo fosse un nuovo giocatore del Napoli. Lukaku? Lo prenderei subito. Conte l'uomo giusto»
Nino D'Angelo: «Miles Davis mi amava, ma io pensavo fosse un nuovo giocatore del Napoli. Lukaku? Lo prenderei subito. Conte l'uomo giusto»
«Nino D’Angelo ГЁ stato la piГ№ grande ingiustizia della musica italiana. Ha preso schiaffi e pugni, quelli che ora stanno prendendo i guaglioni di oggi, i ragazzi del rap. Ma all’epoca l’Italia era ancora piГ№ razzista. E quel terrone napoletano era vittima di pregiudiziВ», s’infervora Nino D’Angelo guardando, con gli occhi lucidi, la locandina del concerto che questa sera lo vedrГ esibirsi sul palco dello Stadio Diego Armando Maradona della sua Napoli. Parla di sГ© stesso in terza persona non a caso: per Gaetano, questo il vero nome del 67enne cantautore partenopeo, quel Nino fotografato sulla locandina all’apice della sua carriera, negli Anni ’80, con caschetto biondo lucido come i Dischi d’oro che collezionava, ГЁ praticamente un alter ego. В«In quegli anni riempivo i teatri, ma nessuno ne parlava. Senza giacca e cravatta fu prima nei paesi dell’Est Europa per nove settimane e nessuno scrisse mezza riga qui in Italia. Ricordo Sanremo: tutti a dirmi che mi avrebbero dato il Premio della Critica, ma poi non me lo diedero. Io ero uno che non doveva vincereВ», si rammarica il cantautore.
Di rivincite, negli anni, se ne è prese parecchie. Quella di questa sera sarà la più speciale?
«SГ¬. Quando mi hanno proposto di fare un concerto al Maradona, ero lРІР‚в„ўunico che non credeva al fatto che Napoli si sarebbe mobilitata per meР’В».
E invece?
«I 40 mila biglietti venduti sono una sorpresa esagerataР’В».
Ci saranno ospiti?
«Non ne ho voluti: voglio misurare lРІР‚в„ўamore che Napoli ha per me. Sono geloso: quel palco deve essere solamente mio. CosГ¬ nessuno potrГ dire che ho riempito lo stadio perchГ© cРІР‚в„ўera quello e quellРІР‚в„ўaltroР’В».
Al Maradona si esibì già nel 2017.
«Ma in quellРІР‚в„ўoccasione cantai davanti ai 20 mila fan di quella Curva B dove sulle spalle di mio nonno andavo a vedere il Napoli di Altafini e Sivori, quando lo stadio si chiamava San Paolo. Quello era un Napoli perdente. Ma noi eravamo felici lo stessoР’В».
E quello di oggi di Napoli come le sembra?
«Con la mancata qualificazione alla Champions abbiamo perso un sacco di milioni, questРІР‚в„ўanno. Antonio Conte ГЁ lРІР‚в„ўuomo giusto. Ha carattere. Sono sicuro che riuscirГ anche a trattenere giocatori come Di Lorenzo e Kvaratskhelia, mentre temo che Osimhen sia andato giГ da un poРІР‚в„ўР’В».
Pro o contro il possibile arrivo di Lukaku, non riscattato dalla Roma?
«Dove si firma? Fosse per me, lo prenderei subito (ride). Conosce Conte: con lui ha giocato una delle migliori stagioni della sua carriera, allРІР‚в„ўInterР’В».
Nella Champions del pop oggi gioca un certo Geolier: lo farebbe un duetto con lui?
«SГ¬, ma non ora: magari tra dieci anni. Oggi operazioni del genere le fa chiunque. Mi riempie di orgoglio vederlo a Sanremo e per tre sere al Maradona. La nostra storia ГЁ simileР’В».
In cosa?
«Potrei essere suo nonno.Р’В Io sono figlio dellРІР‚в„ўignoranza. Dove non c’è tanta cultura, c’è la cultura del sentimento. A me nessuno ha insegnato le cose che ho imparato dalla mia famiglia, che non ha mai letto un libro e quando cominciava il tg spegneva la tv. Mio padre non era tanto contento del fatto che io volessi fare il cantante. Quando finalmente a Napoli il mio successo raggiunse dimensioni enormi, con la gente che affollava le strade per le mie esibizioni, gli dissi: “Hai visto? Avevo ragione io. Ora tu non sei piР“в„– padre di Nino DРІР‚в„ўAngelo: sei il papГ di Gaetano, perchГ© Nino ormai ГЁ figlio della gente”».
Quale fu la forza di Nino D’Angelo?
«Mi inventai un genere, il pop napoletano. A me non interessava arrivare agli adulti, a chi ascoltava la tradizione: volevo arrivare ai figliР’В».
A chi deve dire grazie?
«Alle radio libere. Ogni palazzo aveva una radio, a Napoli: io facevo il giro dei palazzi a lasciare i dischi. E li vendevo pure, porta a porta. Andavo a pregare i proprietari dei negozi di dischi di mettermi in vetrina. AllРІР‚в„ўepoca venivo giudicato solo per il caschetto che avevo in testa, perГІ: nessuno guardava cosa cРІР‚в„ўera sottoР’В».
Il primo sdoganamento?
«Р“€ una parola che mi fa schifo, sdoganamentoР’В».
Perché?
«PerchГ© dovremmo essere tutti uguali. Di bocconi amari ne ho dovuti mandare giР“в„– parecchi. Mi snobbavano e mi etichettavano: “cantante napoletano”. Poi un giorno Billy Preston, il quinto Beatles, mi disse: “Miles Davis mi ha parlato di te”».
Quando lo aveva conosciuto Miles Davis?
«E chi lo conosceva. Io non sapevo proprio chi fosse, quel Miles Davis. Pensavo fosse un calciatore appena comprato dal Napoli. Non so come mi scoprГ¬. Fatto sta che Billy Preston mi raccontГІ che Miles Davis a casa sua organizzava delle feste a tema Napoli con le mie canzoniР’В».
Stasera in scaletta, c’è da scommetterci, non mancheranno omaggi alle altre grandi icone pop di Napoli, magari anche a Pino Daniele. Un aneddoto che vi lega?
«Un giorno mi disse: “Ti devo far conoscere mia sorella, che ГЁ scema: vi somigliate”. Gli risposi: “SoРІР‚в„ў scemo pure io?”. Mi portГІ a casa sua a Formia, lei ci aspettava lГ¬. Quando arrivai mi abbracciГІ e scoppiГІ a piangere. Pino sorrise: “Te lРІР‚в„ўavevo detto che era scema” (ride)Р’В».
Dopo questo concerto al Maradona cosa farà?
«Non lo so ancora. Magari un tour nei teatri lirici: ГЁ un sognoР’В».
Punta a tornare a Sanremo? Ha sentito Carlo Conti?
«No, no. Per ora non ГЁ nei pianiР’В».
Per caso ha in mente anche lei di annunciare un tour d’addio come Umberto Tozzi e Claudio Baglioni?
«Non ci penso proprio. Poi quelli dicono che si ritirano, ma vanno avanti per anni. Io tra tre anni vorrei tornare al Maradona, per festeggiare i miei 70 anniР’В».