“Al lavoro anche sotto il diluvio”. I rider incrociano le braccia: stop alle consegne per tre giorni
“Al lavoro anche sotto la pioggia”. I rider incrociano le braccia: stop alle consegne per tre giorni_just
Tre giorni senza cibo a domicilio, per dire no alle mutate condizioni di lavoro e agli aumentati rischi determinati da questo cambiamento. I rider spezzini di Just Eat incrociano le braccia fino alle 23 di domenica 30 giugno. “Tre giorni pieni di sciopero per protestare contro i cambiamenti unilaterali della procedura di lavoro in caso di pioggia" annuncia Pierpaolo Ritrovati dell'Rsa Just Eat per la Filt Cgil, a nome del gruppo formato da venti lavoratori. “Abbiamo scoperto questa modifica unilaterale in un giorno di pioggia: fino a quanto accadeva prima - secondo il protocollo sindacale del 2022 legato al contratto logistica, trasporto merci e spedizione - , con 5 mm di pioggia il servizio veniva sospeso e la facoltà di decidere era data al capoturno, con paga garantita per noi. Ora l’azienda decide quando e se chiudere indipendentemente dalle precipitazioni, tant’è che lunedì scorso, con 23mm di pioggia ci ha messi a fronte di una scelta: lavorare, rischiando, oppure rinunciare volontariamente al turno e non essere pagati”.
Sotto accusa anche il modus operandi. “Durante l’ultima trattativa – continua Ritrovati – Just Eat ci ha mentito, prima affermando che non ci sarebbe stata alcuna modifica, poi dicendo che gli Rls nazionali avrebbero approvato questa modifica, cosa da loro successivamente smentita. Nonostante questo, sono andati avanti e nessuno ne è stato informato preventivamente. Addirittura, durante l’ultimo sciopero nazionale di aprile, l’azienda ha mandato dei lavoratori da Pisa per sostituirci”. Al momento, non sono segnalati sinistri dai rider. “Per fortuna, abbiamo fatto un grande lavoro per sensibilizzare sulla sicurezza, e la gente si fa togliere il turno con queste condizioni. Da due anni proponiamo soluzioni a Just Eat per garantire il servizio con il maltempo e andarle incontro, ad esempio con l'idea di far utilizzare l’auto ad una parte di noi, in modo da assicurare paga e consegne. Con i nuovi parametri, invece, si baserebbe su rilevazioni della centralina meteo, ma anche sulla decisione del preposto, quindi oggettive e soggettive insieme, esponendoci o a rischi o, in alternativa, alla scelta obbligata di perdere turni e retribuzione; inoltre, non sarà più una decisione collegiale quella di non consegnare, ma unilaterale. Noi vogliamo lavorare e un accordo che ci permetta di fare ciò che dobbiamo, essendo trattati in modo sano e tranquillo: questo è l’obiettivo dello sciopero”.
Per rivendicare le proprie istanze, i lavoratori spezzini presidieranno durante l’astensione la “casa dei rider”, base per i fattorini nel quartiere di Mazzetta allestita in un immobile comunale con il pagamento utenze da parte delle tre sigle confederali.