Amministrative, la non scelta di Renzi spacca Italia Viva in tre
Amministrative, la non scelta di Renzi spacca Italia Viva in tre
Lo psicodramma post-europee di ItaliaViva si consuma a Firenze, la città del leader e dove non a caso le scintille col suo vecchio partito, il Pd, sono all’ordine del giorno. Tanto che in occasione delle comunali dell’8 giugno Matteo Renzi non ha voluto saperne di fare fronte comune col Pd-Azione-Avs e +Europa contro il candidato del centrodestra, Eike Schmidt, e ha presentato una sua lista, candidando Stefania Saccardi, ex consigliera comunale e vice-sindaco del Pd, poi passata a ItaliaViva e ora assessora renziana e vice presidente in Regione Toscana. Nelle urne lei ha ottenuto il 7,3% (rispetto al 43,2% della lista Pd e alleati guidata da Sara Funaro, e al 32,9% di quella di centrodestra). Ora è in vista il ballottaggio e Iv si è spaccata in tre.
Da una parte Renzi che, archiviato il flop delle europee, vuole continuare la corsa in solitaria, snobbando la radicalizzazione del quadro politico (con la conferma che arriva dalla non adesione alla manifestazione romana di tutta l’opposizione contro premierato e autonomia differenziata). Così ha rifiutato l’apparentamento comunale col Pd e s’è messo sull’Aventino. Invece Stefania Saccardi si è schierata a favore di Sara Funaro, ritenendo che occorra serrare le fila, dopo il responso del voto europeo e nella prospettiva delle politiche. In pratica un endorsement a chi sollecita la ricomposizione del Terzo Polo come gamba centrista del cosiddetto campo largo.
Il progetto del campo largo aperto al terzo polo si allontana sempre di più
Infine in ItaliaViva c’è il gruppo di chi non vuole assolutamente fare parte del campo largo e anzi sarebbe propenso a sostenere Schmidt.
Quanto sta succedendo a Firenze la dice lunga sulle difficoltà di ricompattare il Terzo Polo e di portarlo alla corte di Elly Schlein, come sollecitato da alcuni esponenti sia di Iv che di Azione. Non ha dubbi Teresa Bellanova (Iv): «I riformisti hanno il dovere di riflettere se consegnarsi all’irrilevanza e andare un po’ di qua e un po’ di là , oppure fare una scelta politica molto chiara, rivendicando autonomia e qualità della proposta, ma dicendo con chiarezza dove collocarci». Le fa eco Gabriele Toccafondi, ex deputato Pdl, ora in ItaliaViva: «Sono convinto che la coalizione riformista sia necessaria contro populismi e sovranismi».
Mentre Chicco Testa, deputato per due legislature, la prima col Pci, la seconda col Pds, ha firmato una lettera insieme a Claudio Velardi, direttore de Il Riformista, per chiedere a Renzi e Calenda di fare un passo indietro: «È ridicolo avere fatto due partiti gemelli che sostengono le stesse cose, usano le stesse parole sugli stessi temi e poi vanno divisi, contrapposti alle elezioni. Così si porta al fallimento un’area politico-culturale che aspetta di avere una rappresentanza e che una volta di più ha visto dilapidare 1,7 milioni di voti».
Con quello che sta succedendo a Firenze, Testa e Bellanova si mettono le mani nei capelli. Nel capoluogo toscano Iv esce con un comunicato: «Italia Viva non esprimerà alcuna indicazione di voto lasciando i propri elettori e i propri dirigenti liberi di fare le proprie valutazioni».
Insomma, Renzi come Ponzio Pilato. Ma la sua candidata Saccardi non ci sta: «Sono sempre stata chiara in merito alla mia posizione. Basti pensare allo slogan che ha connotato la mia campagna elettorale: cambiare squadra, senza cambiare campo. Tra il candidato della destra Schmidt e Sara Funaro, che conosco da molti anni e con la quale abbiamo condiviso un lungo percorso, è evidente che al ballottaggio voterò per lei». Una scelta che è uno sgambetto per Schmidt, non a caso la Funaro si è affrettata a ringraziare: «Apprezzo che Stefania, che si è sempre dichiarata di centrosinistra, coerentemente con la sua storia e i suoi valori, abbia dichiarato pubblicamente di sostenere la mia candidatura al secondo turno. La ringrazio per questo».
Anche i 5stelle (la loro lista ha ottenuto il 3,3%) invitano a votare per la candidata Pd. Dice Lorenzo Masi, che ha capeggiato la lista del M5s: "Al ballottaggio i cittadini votino per evitare che la città finisca al centrodestra. Spero che su questo sia unito tutto il centrosinistra».
Firenze diventa un laboratorio politico per il centrosinistra e per il centrodestra
Nei prossimi giorni sono attesi a Firenze tutti i leader dei partiti. Il neo-europarlamentare ed ex sindaco Dario Nardella sta già facendo il giro dei quartieri. Attesa anche la triade del centrodestra.
Schmidt ha formalizzato l’apparentamento con la lista civica Ribella Firenze (0,6% al primo turno). Ed evocando Aristotele stuzzica il centrosinistra: «Io sono contento del sostegno della destra così come sarei contento anche del sostegno della sinistra. Vedo che ci sono alcuni punti del mio programma che sono in sintonia, non solo a livello locale, con degli ideali della destra. Come per esempio la sicurezza e il decoro, ma anche le libertà individuali e le libertà del commercio. Qualcosa che, tra l’altro, era molto caro già ad Aristotele. Ci sono altri temi invece dove c’è una forte assonanza con la sinistra, come l’ecologia e l’ambiente. Quindi l’aristotelismo trova una sponda trasversale molto concreta. ‘Destra e Sinistra’ è una canzone datata di Giorgio Gaber, ma quella prospettiva, se riletta in chiave aristotelica, aiuta ad approcciare i grandi temi del 21esimo e del 22esimo secolo».
Il responso il 24 giugno. Chi tra Funaro e Schmidt? «La sfida è tra noi e la peggiore destra», dice lei. Ribatte lui: «I dieci punti di distacco del primo turno? Recuperabili. La partita è aperta». Rimane la schizofrenia centrista e Marco Valbuzzi, esperto di analisi elettorali e docente di Scienza politica all’università Federico II di Napoli, avverte: «C’è uno spazio centrista in Italia di circa il 15-20% ma costretto dentro due coalizioni bipolari in via di radicalizzazione. Il peso specifico del centro aumenta se entra dentro le due coalizioni, al di fuori crolla nettamente».
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