‘L’amica geniale 4’ verso Venezia. L’ultimo capitolo della saga di Lila e Lenù potrebbe debuttare alla Mostra
‘L’amica geniale 4’ verso Venezia. L’ultimo capitolo della saga di Lila e Lenù potrebbe debuttare alla Mostra_amica4
Sei anni dopo la storia di L’amica geniale, la serie di successo tratta dalla tetralogia bestseller di Elena Ferrante, potrebbe concludere il suo viaggio dove è iniziato nel 2018. L’amica geniale 4 – dopo il forfait al Tribeca film festival dove doveva debuttare, dovuto al fatto che HBO ha rinviato la messa in onda americana – potrebbe avere la sua première alla Mostra del cinema di Venezia. Lo ha fatto intendere, senza ufficialità, la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati a Scilla, nell'ultimo giorno di AVP, il summit dei produttori sulle Nuove Frontiere. "L'amica geniale - ha detto nel panel - è uno dei prodotti eccezionali italiani, andremo in onda a novembre con queste nuove puntate, sempre con la supervisione di Saverio Costanzo, affidate a Laura Bispuri. Saremo dovuti essere al Tribeca ma c'era anche una interlocuzione con Venezia, con i festival si sa che è sempre un pò così". La serie è una produzione Fandango, The Apartment, Fremantle Italy, Wildside e Mowe, in collaborazione con Rai Fiction e Hbo Entertainment.
La serie con il titolo internazionale di My brilliant friend ha ottenuto un ottimo risultato sia di critica che di pubblico anche all'estero e in particolare negli Stati Uniti dove i Neapolitan Novels sono amatissima: la serie è stata venduta in 170 territori quindi non avrebbe stupito che la quarta e ultima stagione, dal titolo Storia della bambina perduta, avesse visto il suo debutto proprio negli Stati Uniti, con una premiere ora sfumata. Tra le novità, oltre nel cast che vede Alba Rohrwacher nel ruolo di Elena Greco (Lenù), Irene Maiorino nel ruolo di Lila Cerullo e Fabrizio Gifuni nel ruolo di Nino Sarratore c’è anche un cambio di regia. Dopo Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher, Daniele Luchetti è ora il turno di Laura Bispuri che dirige questo ultimo capitolo della saga. Bispuri è alla sua prima prova nella serialità dopo aver firmato per il cinema film come Vergine giurata, Figlia mia, Il paradiso del pavone tutti e tre i titoli con Alba Rohrwacher.
Scritta da Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo, la serie è prodotta da Saverio Costanzo, Paolo Sorrentino, Jennifer Schuur, Elena Recchia, Lorenzo Mieli, Domenico Procacci e Guido De Laurentiis. Fremantle è il distributore internazionale in associazione con RaiCom. La sceneggiatrice Laura Paolucci aveva raccontato: "Siamo tutti piuttosto commossi. Perché siamo alla fine di un viaggio, queste storie ci hanno fatto compagnia per tanti anni, è un po' come salutare vecchi amici. Siamo molto contenti di come stanno andando le cose, c’è stato un cambio di protagonisti, li vedremo adulti". Storia della bambina perduta è il capitolo conclusivo della saga delle due amiche Elena e Lila che hanno attraversato il Novecento e le sue trasformazioni, è il capitolo più drammatico e più ricco di contraddizioni.
La trama dell’ultimo romanzo trova Lila e Lenù ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata da Pietro, ha avuto due figlie, ha cercato la felicità con Nino e ora è tornata ancora una volta a Napoli. Lila lì è rimasta, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, è stata capace però di inventarsi una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione, cosa che la porterà - ancora una volta - allo scontro con i potenti fratelli Solara. Anche se sono nuovamente nella stessa città, per tre anni le amiche non si vedono, non si incontrano: Lenù cerca in tutti i modi di stare lontano da Lila: "A partire dall’ottobre 1976 e fino a quando, nel 1979, non tornai a vivere a Napoli, evitai di riallacciare rapporti stabili con Lila. Ma non fu facile. Lei cercò quasi subito di rientrare a forza nella mia vita e io la ignorai, la tollerai, la subii. Anche se si comportava come se non desiderasse altro che starmi vicina in un momento difficile, non riuscivo a dimenticare il disprezzo con cui mi aveva trattata" scrive Ferrante.