Gli sprechi del Superbonus? E’ costato 1,2 milioni di case popolari
I numeri del Superbonus pesano come un macigno sui conti pubblici. La situazione peggiora se si pensa che con gli stessi soldi sarebbe stato possibile costruire 1,2 milioni di nuovi alloggi pubblici: a rivelare questa triste realtà è uno studio Cgia che sottolinea il costo reale dell’agevolazione fiscale introdotta dal governo Conte.
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Il Superbonus 110% ha un costo per le casse dello Stato pari a 122,6 miliardi di euro: parliamo di cifre altissime che se il governo avesse deciso di investire nella costruzione di alloggi pubblici ad un costo ipotetico di 100mila euro cadauno, ad oggi potremmo contare su 1,2 milioni di nuove unità abitative. E invece le cose sono andate diversamente e la scelta è ricaduta sul finanziamento dell’edilizia privata, scelta che è costata cara all’Italia.
Pertanto, in linea puramente teorica, avremmo potuto demolire tutte le 800mila case popolari presenti in Italia, molte delle quali versano in condizioni fatiscenti, e ricostruirle con tecniche innovative e con classi di efficienza energetica elevate. Non solo. Grazie a questa operazione disporremmo di 400mila alloggi pubblici in più di quanti ne contiamo adesso. Insomma, investendo tutte queste risorse nel social housing avremmo in massima parte risolto l’emergenza abitativa che colpisce, in particolare, le fasce sociali più deboli del nostro Paese corrispondenti, secondo il Censis, a 3,5 milioni di persone.
, è quanto sostiene l’Ufficio Studi della Cgia. Insomma, il Superbonus si è comportato come un Robin Hood al contrario ed ha arricchito le classi più abbienti.
La spesa del Superbonus pari a 1,2 milioni alloggi pubblici
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La Cgia sottolinea che con una spesa che supera i 122 miliardi, nei prossimi anni risulterà complesso far quadrare i conti pubblici, pregiudicando la possibilità di reperire nuove risorse aggiuntive da destinare alla sanità pubblica, all’edilizia sovvenzionata e per contrastare la povertà e l’esclusione sociale. Si tratta di settori di primaria importanza, soprattutto perché rappresentano l’asse portante del nostro welfare che è chiamato a sostenere le persone più bisognose.
Secondo la Cogia, attraverso il Superbonus, lo Stato ha speso con una certa “leggerezza” una cifra ingentissima destinandola soprattutto alle persone più danarose e la conferma arriva dalle poche statistiche disponibili. Secondo la magistratura contabile le detrazioni per il risparmio energetico estrapolate dalle dichiarazioni dei redditi Irpef relative all’anno di imposta 2021 hanno interessato il 5,6% dei contribuenti con meno di 40mila euro di reddito e il 37% circa di quelli con oltre 150mila euro. Ciò significa che in massima parte, sono stati avvantaggiati i più ricchi.
Gli effetti negativi del Superbonus
Ricordiamo che grazie all’agevolazione fiscale del 110% è stata pressoché eliminata qualsiasi forma di partecipazione dei beneficiari al costo. Venuto meno il contrasto di interessi tra cliente e costruttore, questa situazione, affiancata anche dagli effetti legati alla ripresa post Covid, non ha fatto altro che far aumentare in maniera esponenziale i prezzi delle materie prime e dei prodotti/servizi correlati, con una ricaduta sui costi di costruzione degli edifici residenziali del tutto ingiustificata, con conseguenze molto negative anche sugli appalti pubblici.
Superbonus news
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