Le grandi manovre di Grillo: incontra Raggi, pensa a Fico
MURO GRILLO AL TERZO MANDATO,PIU' DELLA META' A RISCHIO ADDIO
Due sere fa la cena con il tesoriere Claudio Cominardi e un ex deputato espulso del M5S, Alessio Villarosa — il quale con Alessandro Di Battista lanciò Su la testa!, un tentativo di ricreare un po’ di movimento — ieri mattina l’incontro all’hotel Forum con Virginia Raggi, che nel Movimento è rimasta, ma ai margini. Dare un senso alla due giorni di Beppe Grillo a Roma, compreso il faccia a faccia con Giuseppe Conte, è l’enigma che attraversa i 5 Stelle nelle ultime ore. Il 9,99 per cento di domenica scorsa non ha ancora finito di rilasciare scorie negative e ora c’è forte preoccupazione per i prossimi sondaggi. Per come tira il vento del consenso, si teme il clamoroso sorpasso di Alleanza verdi sinistra all’interno del fronte progressista. Basterebbe poco: 2 punti in meno il M5S, 2 punti in più i rossoverdi, simbolicamente sarebbe una mazzata.
Quando si è sparsa la notizia dell’appuntamento tra il fondatore e la ex sindaca di Roma un brivido è corso lungo la schiena dei fedelissimi contiani. Il comico briga per un cambio alla guida? Di sicuro per Raggi stravede e di sicuro lei, oggi consigliera comunale, rappresenta - e non da oggi - l’unica vera pubblica spina interna al “partito di Conte”, fautrice di un ritorno alle origini del M5S. Tanto che Raggi si fa vedere più ai banchetti di Schierarsi, l’associazione fondata da Di Battista, l’ultimo di raccolta firme per il riconoscimento dello stato della Palestina, che a quelli del suo partito. Un’ipotesi che gira è quella di un allargamento della plancia di comando di un Movimento oggi cucito su misura attorno all’ex presidente del Consiglio. Quindi più spazio e coinvolgimento per personaggi della vecchia guardia che hanno tuttora un loro seguito come Raggi e Roberto Fico, per esempio. «Beppe sta raccogliendo pareri sulla situazione», assicura una persona che lo conosce bene. Ma è altrettanto vero che, data l’imprevedibilità del personaggio, si teme un intervento pubblico a favore di un cambio alla guida. Da tenere d’occhio c’è la decisione di domani della Cassazione sul caso piazza San Carlo e che riguarda Chiara Appendino. Dopodiché al di là del tema leadership rimane quello delle regole, cioè del limite al secondo mandato. Una faccenda che agita trasversalmente. Si accavallano idee per un superamento soft: lo stop and go, cioè fermarsi un giro e poi ripartire; oppure il limite di due, ma solo a livello parlamentare. Questo al di là della contrarietà generale di Grillo.
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A proposito infine dei rapporti con il Pd e il centrosinistra: Conte martedì sarà alla manifestazione delle opposizioni dopo il tentativo di un pestaggio in aula del deputato 5 Stelle Leonardo Donno. Ma alla proposta di cominciare a stilare una sorta di programma della coalizione ha detto no. Del resto c’è prima da risolvere parecchie cose dentro il partito