Firenze, è morto Giuseppe Matulli. Il padre della tramvia fiorentina
Firenze, 11 febbraio 2024 – Firenze in lutto per la morte di Giuseppe Matulli. Appena appresa la notizia è arrivato il cordoglio del sindaco Dario Nardella. “Con immenso dispiacere ho appreso della morte dell’amico Beppe Matulli. È stato un politico di rango, ha servito la Repubblica italiana, il Comune di Firenze e il suo paese di origine, Marradi, sempre con grande capacità politica e passione. Lo stesso spirito con cui ha formato una generazione di giovani stimolandoli all’impegno civile e politico, dando vita al Centro Toscano di Documentazione Politica”. Lo dichiara il sindaco Dario Nardella appresa la notizia della morte di Giuseppe Matulli. “Negli ultimi anni – continua Nardella – abbiamo apprezzato il suo lavoro alla presidenza dell’Istituto storico della Resistenza e anche per questo ricordiamo i suoi interventi nelle celebrazioni della liberazione di Firenze, all’insegna dell’alto tenore culturale e intrisi di valori democratici. Ai familiari esprimo il cordoglio mio e dell’intera amministrazione di Palazzo Vecchio. Ciao Beppe, grazie per il servizio incessante che hai reso con passione a tutta la nostra comunità”. Giuseppe Matulli era nato a Marradi il 5 dicembre del 1938, tre figli, laureato in Economia e Commercio all’università di Firenze. Ricercatore universitario in Statistica, nel 1970 venne eletto al Consiglio Regionale per la Democrazia Cristiana dove rimase per tutta la prima legislatura. Dal 1983 al 1987 è stato segretario regionale toscano e membro della Direzione nazionale della Dc. In Regione tornò dal 1985 al 1987, quando si dimise per entrare alla Camera dei Deputati. Dal 1992 al 1994, con i governi Amato e Ciampi, ha ricoperto la carica di Sottosegretario alla Pubblica Istruzione. In questa veste nel 1994 aveva predisposto la legge di riforma della scuola superiore che, alla prima lettura in Senato, ottenne il 90% dei consensi. La riforma non riuscì a completare il suo iter parlamentare perché, prima che venisse presentata alla Camera, la legislatura si interruppe. Dal 1995 è stato sindaco di Marradi. Ha formato una generazione all’impegno politico dando vita al Centro Toscano di Documentazione Politica, e negli ultimi anni ha ricoperto la carica di presidente dell’Istituto storico della Resistenza. Era un grande appassionato di montagna, tra i suoi hobby c’era l’alpinismo. “Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti. Se ne va un politico di cui mi ha sempre colpito la grande forza ideale che era capace di calare nella concretezza dell’amministrare, dando a questa una visione sempre a favore della cittadinanza”. Così il presidente Eugenio Giani, addolorato, appresa la scomparsa di Giuseppe Matulli, parlamentare, amministratore, docente, dalle lunga esperienza politica che nella sua vita ha alternato la responsabilità nelle amministrazioni locali ( vicesindaco a Firenze, sindaco a Marradi, assessore a Scandicci), l’impegno come consigliere regionale, l’impegno in Parlamento e al ministero della Pubblica Istruzione, il contributo fondamentale nell’attività politica negli organi regionali e nazionali della Democrazia Cristiana prima, e del Partito Democratico poi, gli incarchi nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. “L’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici – prosegue il presidente Giani – Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità. Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi.”Beppe – conclude Giani – aveva i piedi ben piantati per terra e lo sguardo lanciato oltre e in alto, e da questa sua posizione non ha mai smesso di dare il proprio contributo alla politica, fino all’ultimo periodo della sua vita, accettando la carica di assessore a Scandicci e portando avanti sempre il suo impegno nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Per tutto questo lo ringrazio e mi stringo ai familiari esprimendo le condoglianze di tutta la giunta toscana”.
Maurizio Costanzo
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