La Meloni e le Europee: “Sulla scheda scrivete solo Giorgia. Mi rende fiera”
Giorgia Meloni è candidata come capolista in tutte le liste di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Una scelta ben precisa da parte del presidente del Consiglio, che con questa decisione vuole provare a “mandare la sinistra all’opposizione anche in Europa, come in Italia”. Nel suo discorso di discesa in campo a Pescara, il presidente del Consiglio ha detto a chiare lettere: “Quando diciamo mai con la sinistra non è uno slogan a seconda delle convenienze, come altri hanno fatto, ma della nostra identità. Non ci sono mezze misure, prendere o lasciare”.
La sua candidatura è stata accolta con grande soddisfazione della platea dei presenti, che ha applaudito alla scelta del premier, che così sfiderà direttamente sul campo Elly Schlein, candidata come capolista nelle circoscrizioni del centro e delle isole. “Votatemi scrivendo il mio nome, Giorgia, come mi chiamano tutti quelli che mi avvicinano”, ha detto il premier, che ha poi ironizzato su “chi mi chiamato pesciarola, fruttivendola, borgatara, loro invece sono colti a con questa capacità di argomentare nel profondo…”.
E rivolgendosi agli elettori, ha quindi aggiunto: “Se gli italiani pensano che stia facendo bene chiedo loro di andare a votare, di votare Fratelli d’Italia e di scrivere il mio nome di battesimo. La cosa che mi rende più fiera è che la maggior parte dei cittadini continua a chiamarmi semplicemente Giorgia, non presidente o Meloni e per me è estremamente importante”. Tutto questo, ha spiegato, la rende “fiera di essere sempre una persona del popolo, se volete dirmi che ancora credete in me mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente Giorgia, perché sarò sempre solo una di voi, sempre e solo una persona alla quale dare de tu, senza formalismi e distanza”.
Una modalità di voto regolare e prevista, come ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: “Accade in tutte le elezioni: sarà scritto ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’. È una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto”. In questo caso, conclude il ministro, “assume anche un valore differente perché Giorgia ha chiarito che la sua forza, credo riconosciuta da tutti, è che lei da militante, da cittadina, da presidente del Consiglio è rimasta una donna legata ai suoi valori, considerandosi una rappresentante del nostro popolo dal quale non intende distinguersi nemmeno con questioni di natura formale”.
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