Chiara Ferragni, l’indagine per truffa aggravata si allarga: non solo il caso del Pink Christmas, il pandoro Balocco firmato dall’influencer. Ma anche le campagne con le uova di Pasqua firmate della Dolci Preziosi e con la bambola Trudi. – foto | video
Chiara Ferragni, Fedez, il divorzio e… Loro tornano a mostrarsi con i figli – guarda
L’ATTO – Lo rivela il Corriere della Sera, che ha letto l’atto inviato dalla Procura di Milano al pg della Cassazione, incaricata di stabilire la competenza territoriale dell’inchiesta con Cuneo. Sono dunque tre gli episodi di cui deve rispondere Chiara, insieme ai legali rappresentanti delle società produttrici. La campagna con le uova di Pasqua di Dolci Preziosi si sviluppò nel 2021 e nel 2022, con lo stesso schema di donazioni che non avevano correlazione con le vendite, come lasciavano invece pensare – secondo gli inquirenti – le comunicazioni dell’influencer. Spiega al quotidiano di via Solferino Franco Cannillo, l’imprenditore che qualche tempo fa ha acquisito Dolci Preziosi: «Assolutamente non c’è stata correlazione tra le vendite delle uova e la donazione. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto». L’influcencer avrebbe ricavato 1,2 milioni di euro, mentre all’associazione che finanziava progetti di inclusione sociale per bambini con autismo sarebbero giunti 36 mila euro.
Chiara Ferragni e Fedez: il loro vecchio attico da 477 mq a City Life in affitto per 35 mila euro al mese – guarda
LA BAMBOLA TRUDI – Per la Trudi è invece nel mirino un’iniziativa del 2019 per una bambola Trudi-Limited Edition che fu presentata dall’influencer così: «Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore». Ma in un’intervista a Zona Bianca, Deborah Temkin – ceo e fondatrice di Stomp Out Bullying – ha fatto sapere che l’associazione non ha mai ricevuto alcun contributo da Chiara Ferragni o dalla sua società, Tbs Crew. In un comunicato, proprio Tbs Crew dichiarava: «I ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019».
Chiara Ferragni, l’impero da 100 milioni rischia di crollare. E Selvaggia Lucarelli non molla la presa – guarda
e.m.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora