Super Big a Sanremo. Tra Cocciante e Nannini la serata delle cover è più che una passerella
Bisognerebbe forse chiederlo agli Stadio, vincitori del Festival nel 2016 grazie anche alla formidabile cover de La sera dei miracoli di Lucio Dalla, o a Gianni Morandi, terzo due anni fa pure con lo zampino di Jovanotti, se a Sanremo la serata riservata a cover e collaborazioni è veramente ininfluente sull’esito finale. Si può discutere se nella serata aperta agli ospiti sia più opportuno affrontare brani storici del repertorio italiano e internazionale, come vuole Amadeus, o preferire la rilettura del proprio, come preferito da Baglioni, ma nelle dinamiche della competizione la quarta serata non è certo una semplice passerella. Tra quelli che quest’anno l’hanno capito c’è sicuramente Il Volo con una potentissima versione della Who Wants to Live Forever dei Queen infiammata dalla chitarra di Stef Burns, faro della band di Vasco Rossi. Sembra che il trio avesse contattato lo stesso Brian May, in tour però quei giorni in Giappone. Sempre al pop-rock inglese anni Ottanta attinge pure Annalisa, recuperando dal repertorio degli Eurythmics quella Sweet Dreams (Are Made of This) che rilegge con La Rappresentante di Lista e il Coro Artemia.
Hallelujah è invece il super classico di Leonard Cohen scelto dai Santi Francesi per il loro incontro con Skin degli Skunk Anansie. Le altre gemme del “songbook” anglo-americano della lista ufficializzata (finalmente) dal conduttore-direttore artistico ieri mattina in collegamento con Fiorello sono Circle of Life, composta nel ’94 da Elton John e Tim Rice per la colonna sonora del disneyano Il Re Leone, che Clara esegue nella versione italiana di Spagna (Il cerchio della vita) con la stessa Ivana e il Coro voci bianche del Teatro Regio di Torino, e la sempiterna Lady Marmalade delle Labelle che l’avellinese BigMama porta sul palco dell’Ariston assieme a Gaia, La Niña e Sissi di Amici.
In alto mirano pure Irama duettando Quando finisce un amore con Riccardo Cocciante ed Alfa Sogna ragazzo sogna con il professor Roberto Vecchioni, ma anche i Negramaro condividendo La canzone del sole di Battisti con Malika Ayane, Loredana Bertè Ragazzo mio di Tenco con Venerus (nell’arrangiamento fatto a suo tempo da Ivano Fossati), Diodato Amore che vieni amore che vai di De André con Jack Savoretti, Gazzelle Notte prima degli esami di Venditti con Fulminacci.
Anche se la sorpresa potrebbe arrivare da Mamhood con una stupefacente versione della dalliana Com’è profondo il mare assieme ai Tenores di Bitti. Scaltra la scelta fatta da Angelina Mango puntando su La rondine di papà Pino accompagnata dal Quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma. Ben nove i medley in programma: The Kolors omaggiano Umberto Tozzi con Umberto Tozzi, Rose Villain Gianna Nannini con Gianna Nannini, Il Tre Fabrizio Moro con Fabrizio Moro e il torinese Fred De Palma i concittadini Eiffel 65 con gli Eiffel 65. Alessandra Amoroso tributa un omaggio al Salento con i conterranei Boombabash e una selezione ad hoc (Mambo salentino e Le radici ca tieni dei Sud Sound System), Geolier percorre le strade rap con Luché, Gué, Gigi D’Alessio, Emma quelle di Tiziano Ferro cantando Imbranato e Sere nere con Bresh.
Quando sei i Ricchi e Poveri ti basta rifare i Ricchi & Poveri, magari in compagnia di Paola & Chiara, passando da Sarà perché ti amo (citata pure nel brano che portano in gara) a Mamma Maria. Più autarchici Renga & Nek che celebrano i loro repertori da soli. Ghali racconta la seconda generazione con Ratchopper e un medley dal titolo cutugnano che è tutto un programma: Italiano vero. Seconda generazione pure nella BabelNova Orchestra al fianco di Dargen D’Amico nel suo omaggio Morricone. I Bnrk44 recuperano Ma quale idea con Pino D’Angiò, i La Sad punkeggiano Lamette con Donatella Rettore, Mr. Rain punta sul tormentone Mary con i Gemelli Diversi. Bilingue Sangiovanni, che spazia tra la versione italiana Farfalle e quella spagnola (Mariposas) con la complicità di Aitana Ocaña Morales, per le hit parade solo Aitana. Se Moro è con Il Tre, Ermal Meta affianca Maninni proprio nella rilettura della Non mi avete fatto niente trionfatrice all’Ariston nel 2018. Intelligente e spiritosa Fiorella Mannoia che, sette anni dopo quella piazza d’onore un po’ amara, torna al Festival proprio con l’autore del grande affronto Francesco Gabbani per unire le forze in Che sia benedetta e Occidentali’s Karma.
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