Santoro senza firme rischia lo stop ai box. E Lucano tradisce i dem
L’ex mastino della tv Michele Santoro (nella foto) è pronto a gettare la spugna. L’avventura politica del cronista rosso sembra essere già capolinea. Due settimane fa, l’annuncio di scendere in campo alle prossime elezioni europee con una sua lista (Pace, Terra e Dignità). E poi un sogno: schierare nelle sue truppe Ilaria Salis, la giovane attivista detenuta in un carcere di Budapest, e Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace.
Abbassati i riflettori della conferenza stampa, Santoro deve fare i conti norme, contenziosi, firme e una raffica di rinunce. A far da cornice, all’annunciato flop di Santoro, la fuga dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che in un primo momento aveva appoggiato l’operazione. Un altro addio al progetto di Santoro sarebbe quello di Tomaso Montanari, corteggiato dalle sirene grilline. Il colpo duro è il no di Mimmo Lucano: l’ex sindaco di Riace accetta, invece, l’offerta avanzata da Bonelli e Fratoianni. «Il mio ideale è quello di un’Europa senza barriere, muri e fili spinati. In quest’ottica ho accolto la proposta fattami da Fratoianni»- dice. E rifila anche una stilettata al Pd: «Il Pd ha insistito per una mia candidatura alle Europee, dandomi tutte le garanzie che volevo. Ma io non potevo legarmi ad un partito che ha accettato la guerra e l’invio delle armi all’Ucraina». E non risparmia Santoro: «Pensi all’ unità della sinistra».
Per il mastino rosso si mette malissimo. Il primo scivolone l’ha preso sul simbolo. Quello utilizzato da Santoro per la sua compagine è identico (cambia solo il colore) al simbolo in uso ai Verdi del Sud Tirolo. Prima gaffe che rischia di bloccare il deposito della lista al Viminale. L’altro ostacolo riguarda le firme per partecipare al voto. Santoro è a caccia di parlamentari che gli consentano di scavalcare la trappola della raccolta Per ora ha un solo europarlamentare (ex grillino). Missione ardua. I tempi sono strettissimi. C’è un’altra strada che il giornalista, con un passato a Bruxelles nelle file dei Democratici di sinistra, potrebbe battere per correre con il suo movimento alle Europee: un’intesa elettorale con Bonelli e Fratoianni. Se il leader dei Verdi è possibilista, Fratoianni (e consorte Elisabetta Piccolotti) mette un veto insuperabile: «Ce ne andiamo noi, se arriva Santoro». Anche perché – ragionano – Santoro impiegherebbe poco tempo per togliere la leadership politica e televisiva alla coppia Fratoianni-Piccolotti. Niente da fare. Anzi la sinistra guarda altrove. Al fianco di Santoro potrebbe correre il movimento di Potere al Popolo. Porte sbarrate a sinistra. E cancelli chiusi anche al Nazareno. L’unica chance è il M5s. E’ un’opzione su cui ragionano Conte e Fico. Potrebbe essere l’ennesimo schiaffo al Pd di Schlein.
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