Truffa delle "bevande gratis" al ristorante, la denuncia: «La cameriera mi ha rubato i soldi dalla carta, spero la licenzino»

Truffa delle bevande gratis al ristorante, la denuncia: «La cameriera mi ha rubato i soldi dalla carta, spero la licenzino»

La gestione del rapporto con il cliente è un’abilità che si sviluppa e perfeziona con il tempo e non sempre si ha la capacità o la volontà di affinarla. Quando si lavora a stretto contatto con le persone, come accade ai camerieri, si deve essere in grado di indossare una maschera che rimanga a stretto contatto con la pelle, in modo da sembrare garbati ma naturali, professionali ma amichevoli.

Alcune persone, tuttavia, decidono di prendere una strada alternativa e per portare a casa qualche soldo in più fanno cadere quella maschera e ne indossano una diversa, più subdola. È il caso della cameriera incontrata da Sunny, una ragazza che in un video sui social racconta del trucco utilizzato dalla donna per guadagnare qualche soldo in più a spese del titolare del locale… e della cliente, che si è ritrovata con un addebito più alto del previsto sulla carta di credito.

La truffa della cameriera

«Sono stata truffata da una cameriera il fine settimana scorso», inizia, «e lasciate che vi dica com’è successo». Insieme alla sua ragazza, Sunny si trovava in un ristorante di pesce in cui era già stata in precedenza. Entrambe le volte, aveva trovato una cameriera che le aveva fatto un certo discorso sul fatto di dare bevande gratis ai clienti.

Alla fine di questo discorso, viene informata del fatto che i drink, in effetti, non sono stati messi nel conto e che vorrebbe invece che i soldi le fossero dati in forma di mancia. Sunny spiega che si tratta di una pratica alquanto comune: dire che un giro di drink è offerto da loro e aspettarsi poi una mancia più alta alla fine del servizio. Si tratta, in ogni caso, di un modo che ha il cameriere o il barista di fare soldi a discapito del titolare dell’attività.

Il problema, in questo caso specifico, è relativo al fatto che la cameriera non ha utilizzato il “trucco” in maniera subdola, ma ha chiesto apertamente il pagamento aggiuntivo. Per di più, l’atteggiamento della ragazza non è proprio il massimo: «Era molto aggressiva, come se quei soldi fossero già suoi e io devo solo darglieli. Mi sentivo sotto pressione ma non sono stata io a chiederle di non farmi pagare le bevande».

La truffa nella truffa

Sunny racconta che lo stesso tipo di discorso viene fatto a lei e alla sua ragazza anche questa volta e nota che il target del monologo è sempre lo stesso: «persone giovani, vicine alla sua età, non adulti». Per l’intera durata del servizio, la cameriera è maleducata, aggressiva, e in quel momento la giovane ha quasi intenzione di parlare col titolare («un gentile signore straniero») per fargli sapere del “discorsetto” della sua dipendente.

Alla fine arriva il conto: «Lo abbiamo diviso e su un conto di 60 dollari abbiamo lasciato 15 dollari a testa. Ripeto: 15. Uno. Cinque. Quindi, ditemi un po’ perché la banca mi notifica il pagamento di una mancia di 25 dollari?».

Così, oltre ai soldi “sottratti” al titolare, la cameriera ha deciso di prendersi 50 dollari totali di mancia su un conto di 60 dollari, e Sunny procede con la sua vendetta chiamando il ristorante e raccontando del trucco della cameriera al suo datore di lavoro: «Per quello che mi importa possono anche licenziarla, a questo punto, tesoro, fai direttamente la truffatrice perché secondo me faresti carriera».

La reazione degli utenti

Gli utenti hanno opinioni contrastanti riguardo l’accaduto, per diversi motivi: anche Sunny si è fatta complice della “truffa” ai danni de titolare, e non è ben chiaro perché ha continuato a presentarsi in quel locale sapendo cosa sarebbe successo.

«La cameriera ti dice TRE VOLTE che praticamente sta rubando al ristorante e tu non dici niente al manager?», scrive qualcuno, mentre c’è chi propone una soluzione alternativa: «Avresti dovuto dirle di rimettere le bevande alcoliche nel conto e che avresti dato una mancia relativa al servizio. Poi, parlavi col manager».