Guerra ucraina, droni Magura e attacchi a sorpresa: ecco come Kiev sta mettendo in ginocchio la Russia (ma solo nel Mar Nero)
Magura. È il nome della tipologia di droni che stanno mettendo in difficoltà la potente flotta militare russa costretta, nel Mar Nero, ad allontanarsi dalla Crimea e a spostarsi verso Est per evitare nuove perdite. L’ultimo colpo ucraino è l’affondamento della grande nave da sbarco Caesar Kunikov grazie all’utilizzo proprio dei droni navali Magura V5 vicino ad Alupka, una città della Crimea.
I droni Magura
I droni Magura, lunghi pochi metri, hanno una portata di circa 800 chilometri, quindi possono essere lanciati dalla costa ucraina. La Caesar Kunikov non è certo la prima nave da guerra russa affondata nel mar Nero: ci sono vari precedenti, dalla nave missilistica Ivanovets due settimane fa al clamoroso affondamento della nave ammiraglia della flotta del Mar Nero, la Moskva, nell’aprile 2022. In totale secondo un media indipendente russo dal febbraio 2022 sono già 27 le navi colpite e danneggiate.
Il Mar Nero
Dal Mar Nero i russi avevano compiuto numerosi e sanguinosi attacchi, che avevano coinvolto anche i civili, contro le città ucraine, ma ora sono sempre più in difficoltà e tentano, non riuscendoci sempre, di mettere al sicuro la loro flotta. Se la controffensiva di terra ucraina è sostanzialmente fallita e la situazione è di stallo sia a Est sia a Sud, con gravi perdite per l’esercito di Kiev, nel Mar Nero invece la situazione è molto differente e sta emergendo la debolezza russa.
Le contromosse russe
Dopo la distruzione della nave missilistica Ivanovets, il primo febbraio, i russi hanno spostato la flotta, secondo il portavoce della Marina ucraina; nel Mar Nero sono rimaste solo navi «per ragioni di sicurezza, ma la gran parte è stata trasferita in porti a Est come Tuapse e Sochi».
Guerra di logoramento
Secondo il Foreign Policy Research Institute, citato da Newsweek, la flotta del Mar Nero «ha adattato la sua posizione durante il conflitto in Ucraina per prepararsi a una guerra di logoramento. La supremazia della Russia nel Mar Nero è stata contrastata nella fase iniziale grazie ai droni, che hanno consentito una sorta di negazione del mare».
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