Turismo lento lungo la Pesa. Riparato il percorso: “Ma serve attenzione”
Si può tornare, ma sotto la propria responsabilità, a fare trekking e passeggiate lungo la Pesa tra Montelupo e Cerbaia, fiume restituito ai cittadini. Ricordiamo, a tal proposito, che negli anni ’60, ’70 e primi ’80 in primavera e inizio estate la passeggiata con picnic sulle rive, la sera, era una tradizione per migliaia di famiglie della valle. La famosa ‘Marina di Pesa’. Bene: recenti lavori del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, presieduto da Marco Bottino, hanno restituito piena fruibilità al percorso di servizio lungo il corso d’acqua (per il quale si teme sempre la magra di luglio e agosto). A monte di Cerbaia, la pista è ormai fruibile fino a Radda in Chianti sulle cui montagne, in particolare le pendici dei monti Maione e San Michele, si trova la sorgente.
Il Consorzio tuttavia precisa che è una pista di servizio e non un percorso trekking o bike ufficiale con le relative garanzie del caso. Insomma: ci si può andare ma sotto la propria responsabilità per qualsiasi evento. Infatti, dal consorzio si spiega: “Se considerato come un sentiero, dunque con le dovute attenzioni e assunzioni delle proprie responsabilità del caso, il tracciato è tra le camminate di primavera più gettonate per le tante comunità che vi si affacciano e per i turisti. Per queste ragioni, laddove si verificano frane, cedimenti o altri danneggiamenti noi interveniamo, in ambito demaniale, con obiettivo primario la sicurezza idraulica del corso d’acqua”. Diversi in media e bassa valle (zona che riguarda tutta la parte orientale dell’Empolese) sono stati gli interventi di ripristino di erosioni e dissesti di protezioni in scogliera a tutela della pista di servizio con la realizzazione di nuove protezioni e rifioritura di quelle esistenti, oltre che interventi di rimozione di piante cadute lungo il percorso. “La manutenzione sulla Pesa passa anche dal mantenimento del tracciato che lo costeggia per oltre 40 km dalla foce a Montelupo verso le sorgenti – si spiega sempre dal consorzio – perché la funzione principale ma anche la meno evidente del percorso, oltre che le passeggiate specie con la stagione primaverile, è proprio quella di aver riportato a demanio vaste aree di pertinenze fluviali che permettono dunque una laminazione continua e diffusa delle piene e la tutela di habitat fluviali dal valore inestimabile su tutto il corso del fiume”.
Andrea Ciappi
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