Studente sospeso dopo l’intervista contro la scuola: pronto il ricorso al Tar. La preside risponde ai prof: «Non calpestiamo la libertà d’espressione»
Limitata la libertà d’espressione? La vicenda dello studente di Modena sta facendo discutere la classe politica e l’opinione pubblica. Il protagonista della vicenda è Damiano Cassanelli, 18enne. L’8 febbraio, attraverso un provvedimento, lo studente del quinto anno è stato sospeso per 12 giorni da scuola. Il motivo? Alcune sue dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista, con affermazioni che puntavano il dito contro l’istituto che frequenta, l’Ites Barozzi di Modena.
Al Consiglio d’istituto non sono piaciute alcune frasi che il ragazzo ha pronunciato lo scorso 28 novembre perché ritenute «di rilevante contenuto diffamatorio per l’istituzione scolastica». Da qui la sospensione da scuola per 12 giorni.
Studente sospeso: cosa è successo
Damiano frequenta la quinta e a giugno dovrebbe sostenere l’esame di Stato. Ora, però, teme che la sospensione possa influire sul suo percorso scolastico. Una settimana fa aveva detto all’Ansa: «È molto importante il comportamento che lo studente tiene l’ultimo anno di scuola, quindi più che mai una sospensione di quella portata in quinta superiore danneggia molto e mette anche a rischio l’ammissione all’esame. Mi preoccupa perché l’esito dell’esame è il passaporto per il mondo del lavoro e l’università».
L’intervista della discordia
Così Damiano Cassanelli nel video pubblicato da La Gazzetta di Modena: «Non siamo dei terroristi, siamo pacifisti. Vogliamo con lo sciopero cambiare la scuola, con riunioni. Ogni anno aumentano i problemi di cui non si è mai andati a fondo. Oggi abbiamo deciso che era l’ultimo giorno per stare zitti. Chiediamo di essere ascoltati perché per come la scuola sta andando non è certo quella con la “s” maiuscola. Non vogliamo un muro tra noi e la presidenza. Dobbiamo lavorare insieme. Vogliamo fare delle gite all’estero come altre scuole e questo ci viene impedito. L’ultimo giorno di lezione siamo stati perquisiti. Il Barozzi è un’ottima scuola ma per come sta andando non lo è più. Ci hanno ricattato per questo sciopero, siamo stati intimiditi e minacciati. Ciò non è normale. Ecco perché protestiamo…».
Il gesto di solidarietà
Di «autoritarismo sempre più spesso preferito all’ascolto e al confronto» hanno scritto in un comunicato di solidarietà agli studenti e ai colleghi del Barozzi anche alcuni docenti dell’Itis E. Fermi di Modena. I prof (22 firmatari) ritengono che il provvedimento di sospensione sia «ingiusto e castrante la libertà di espressione prevista dalla nostra Costituzione. La deriva autoritaria deve trovare nella scuola un argine forte e coraggioso, come forte e coraggioso è stato il no dei colleghi e degli studenti del Barozzi – prosegue la nota -. Riteniamo molto pericoloso per la formazione della coscienza civica dei nostri giovani, il messaggio, certamente involontario, che tale provvedimento potrebbe veicolare: chi parla con i giornali tradisce, infanga, chi racconta è colpevole, chi denuncia diffama. Il silenzio invece è dignità, è difesa della comunità. No. La parola è dignità – concludono gli insegnanti -. Avere coraggio di raccontare le lacune o le disfunzioni dello spazio che abitiamo è atto di difesa della nostra comunità».
La nota della preside
«Il Consiglio certo non ha inteso calpestare la libera espressione del pensiero nГ© la libertГ di stampa. Nel corso di quella stessa intervista, infatti, altri ragazzi hanno avanzato critiche e rivendicazioni ma non sono stati sanzionatiР’В». CosГ¬, in una lunga nota, la dirigente scolasticaР’В Lorella MarchesiniР’В che poi aggiunge:Р’В Р’В«Se lo studente intenderГ fare ricorso troverГ un altro organo incaricato di rivalutare il suo comportamento. Questo potrГ confermare la sanzione o fare valutazioni diverse da quelle seguite dal Consiglio d’Istituto ed annullarla o modificarla, come prevede il normale funzionamento di uno Stato di diritto. Il Р’В«BarozziР’В – aggiunge – non ГЁ una scuola autoritaria e punitiva. Non lo ГЁ mai stata, ГЁ una scuola inclusiva, sia per i giovani del corso diurno sia per gli studenti del corso seraleР’В».
Secondo la dirigente scolastica del Barozzi, «ora che la vicenda dello studente sospeso è diventata di dominio pubblico e si è saputo, da lui stesso, dalla stampa, dai chiarimenti forniti dal Ministero, che lo studente dell’Istituto tecnico economico Barozzi di Modena non è stato sanzionato per avere espresso le sue critiche al funzionamento della scuola, ma per avere rilasciato, nel corso di un’intervista, dichiarazioni denigratorie nei confronti dell’istituzione e dell’intera comunità scolastica, si possono fare alcune considerazioni. Valutare sul piano dell’educazione questo comportamento – puntualizza – non è cosa banale né scontata perché chiama in causa un tema educativo per eccellenza: fin dove può spingersi la libertà di esprimere il proprio pensiero senza ledere la dignità e la reputazione altrui? È il bilanciamento necessario tra libertà e rispetto dell’altro». Ad ogni modo evidenzia Marchesini «il Barozzi va avanti e continua con le sue attività».
Cosa ha detto il legale
«Dal provvedimento di sospensione disciplinare emerge una scuola ove la necessaria autorevolezza si confonde con un autoritarismo sintetico e sbrigativoВ». CosГ¬ il legale dello studente Damiano Cassanelli, avvocatoВ Stefano Cavazzuti, commenta la sospensione: В«Damiano si ГЁ espresso in qualitГ di rappresentante degli studenti, aveva il diritto/dovere di farlo, l’ha fatto e nulla gli puГІ essere rimproveratoВ», ribadisce il legale.
L’avvocato ha già annunciato il ricorso al Tar.
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