Sampdoria, gli errori fanno felice il Brescia. La rabbia di Pirlo: “Piccini non doveva uscire. Uno sbaglio imperdonabile”

sampdoria, gli errori fanno felice il brescia. la rabbia di pirlo: “piccini non doveva uscire. uno sbaglio imperdonabile”

DARBOE

La gara di andata contro il Brescia aveva fatto intuire che la Sampdoria doveva, prima di tutto, guardarsi alle spalle. Dopo il pari di Marassi la classifica non lascia dubbi. Quindicesimi alla sesta di ritorno, con tre punti di margine sulla zona “play out”, i blucerchiati continuano a lasciare punti per strada, è la seconda consecutiva rimonta subita in casa dopo il Modena. «E’ una grande delusione» è la sintesi impietosa di Pirlo.

La beffa arriva stavolta a tempo scaduto, con una rete che si può subire in Prima Categoria. Paghera butta la classica palla in area da metà campo, Adorni, difensore ormai spostato in avanti, al primo gol in 66 partite con il Brescia, anticipa il giovane Leoni, in campo al posto di Piccini, e supera Stankovic, che non esce dai pali e resta sorpreso fuori posizione. Le lacrime disperate del giovane difensore al termine fanno tenerezza, ma non punti. Altri due vengono lasciati per strada e stavolta perfino Pirlo perde la pazienza. «Non abbiamo chiuso la partita, non abbiamo fatto fallo, dovevamo uscire su una palla da cinquanta metri, così tanti errori insieme si pagano. Non abbiamo subito un tiro in porta in tutta la gara e così la delusione diventa ancora più grossa. Potevamo raddoppiare, dovevamo essere più cattivi, commettere fallo, e invece abbiamo dato la possibilità di fare un’ultima azione e abbiamo preso il gol».

Ancora una volta la Sampdoria paga la mancanza di alternative e i cambi, come al solito, non hanno migliorato la situazione. La panchina era composta solo da elementi della Primavera, a parte Stojanovic, Benedetti, Askildsen, Girelli. In avanti le alternative erano Ntanda e Alesi. Mancano Giordano, Murru, Ricci, Vieira, che sarà operato e starà fuori per almeno due mesi, Esposito, Pedrola, Borini, Verre, per scelta societaria, senza considerare Ferrari e Conti, assenti cronici. Con un portiere si potrebbe fare una squadra e almeno cinque sarebbero titolari in questa Sampdoria. Stavolta però anche Pirlo non ha convinto, riproporre Leoni è stato un azzardo. Si è vista tanta confusione, sintetizzata nella sostituzione affrettata di Piccini, un errore imperdonabile e pagato a caro prezzo, che ha privato il reparto arretrato dell’unico elemento di esperienza.

Non è servita l’ennesima prova d’amore della Gradinata Sud, che ha fatto di tutto per sostenere la squadra, con uno striscione al momento dell’ingresso in campo: “Per la tua gente che vuole questa vittoria dai gonfia la rete Sampdoria”. Distinti, Nord e Sud hanno salutato e ringraziato insieme Marco Lanna, con un coro personalizzato all’11’ della ripresa e tre striscioni. Meno dolce il pensiero per Gianluca Vidal: “28/2 la tua sentenza è qui scritta: verme!”.

“Lettera da Amsterdam” con “sciarpata” delle due gradinate è il momento più emozionante del pomeriggio, i tifosi hanno le idee molto chiare, hanno capito, da tempo, che sarà un finale di stagione di sofferenza. In un momento così delicato, manca un direttore sportivo di esperienza, che possa supportare Pirlo, apparso provato dopo la gara. «Cosa posso fare se sbagliamo gol fatti» è stata l’amara riflessione del tecnico. Il gol nel finale non è l’unico rimpianto, il disastroso Volpi, ennesimo arbitro non all’altezza visto quest’anno a Marassi, ha annullato una rete ad Alvarez (22’) per una spinta sfuggita ai più, ammonito Darboe al primo intervento falloso, dopo aver graziato Bjarnason, e portato avanti per tutta la gara una sorta di duello con Depaoli. Eppure la rete di Kasami al 17’ della ripresa, su una ripartenza ispirata dal lineare Darboe, poteva bastare. Stankovic è stato solo impegnato da Bertagnoli (18’). La Sampdoria ha colpito la traversa con Alvarez, sprecato un’occasione con De Luca (34’) e poi con Stojanovic, trenta secondi prima del pareggio, per uno stop non adeguato.

Venerdì a Cosenza, Pirlo spera di avere nuovamente Verre. La classifica fa paura. «La guardiamo, davanti e dietro. Siamo in mezzo alla bagarre».

Ma a far discutere è soprattutto il caso Piccini. Può una incomprensione decidere le sorti di una partita? Alla Sampdoria capita anche questo. Minuto 36 della ripresa sul cronometro. Cristiano Piccini resta a terra a causa di un problema fisico. Dopo un consulto Andrea Pirlo richiama in panchina il difensore arrivato nel mercato di gennaio e inserisce un altro innesto della sessione invernale di trattative: il giovane Giovanni Leoni. Ed è proprio l’ex Padova che si perde nel duello aereo Adorni in occasione della rete del pareggio definitivo delle Rondinelle.

Lo stesso tecnico a fine gara ha svelato un retroscena che ha portato a questa decisione. Il viso è scuro, di chi comunque ha ben chiara l’occasione, l’ennesima, gettata alle ortiche con i tre punti che sono volati via nel finale per colpa di un fraintendimento. «C’è stata una difettosa comunicazione nell’occasione della sostituzione. Dal campo hanno detto “Calma” e invece è stato capito “Cambia”. Anche lì potevamo aspettare un attimo – ha detto Pirlo con amarezza e rabbia – questi dettagli sono fondamentali a questi livelli. Non possiamo permetterci di commettere certi errori, oltre a quelli che facciamo in partita, che ti costringono ad inserire ragazzi di 16-17 anni che magari non sono ancora pronti per questo tipo di partite».

Nessun problema fisico quindi per il numero 2 blucerchiato: «Piccini aveva chiesto di stare calmi, voleva perdere un po’ di tempo (la squadra era in vantaggio per 1-0) e voleva aspettare per darsi una sistemata. C’è stata una comunicazione sbagliata. Un fatto grave? Direi dì sì». Il tecnico blucerchiato insiste: «E’ un errore di comunicazione fra i due dottori». Staff medico pertanto in qualche modo ancora nel mirino dopo i tanti infortuni. Tra l’altro si dice che la struttura possa avere presto un rinforzo, il preparatore atletico Morellini, già del Sassuolo.

L’allenatore ha poi analizzato il gol annullato ad Alvarez per una spinta su Dickmann segnalata dall’arbitro Volpi: «Come questo ce ne sono un migliaio ma anche stavolta l’arbitro ha visto in un altro modo. Paghiamo sempre noi». Sui possibili recuperi c’è ancora l’incognita di Verre, non convocato: «Più giocatori abbiamo a disposizione e meglio è. E’ stata presa una decisione. Era in ritiro ma con la società non si è trovata la soluzione e non è stato convocato. Speriamo che questa settimana si possa trovare la quadra».

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