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ROMA – “Non seguo più il calcio come prima, guardo solo le partite importanti delle squadre italiane”. Se a dirlo è Marcello Lippi, ct della Nazionale campione del mondo 2006, ci credereste? Forse no. Impossibile, per un uomo di campo come lui, stare lontano dal pallone. E infatti l’ex tecnico di Juve e Inter poco dopo si tradisce analizzando il campionato in corso: “Esistono i cicli, la Juventus non vince da tempo e quindi tornerà a farlo presto. Un consiglio a Massimiliano Allegri? Non parlo dei colleghi e non giudico le scelte dei club, gli auguro il meglio”. Nominando uno dei suoi pupilli prima come calciatore e oggi allenatore, Antonio Conte, però, l’ex ct si scioglie un po’: “I tifosi bianconeri non devono odiarlo perché è andato all’Inter (stesso percorso fatto da Lippi, ndr), Antonio ha il cuore bianconero”. Alla conferenza stampa di presentazione del docu-film “Marcello Lippi. Adesso vinco io” al cinema Eden di Roma, Lippi ha dedicato un pensiero alla Nazionale: “Anche se non ci sono i campioni che potevo convocare io, è possibile costruire un grande futuro, perché Luciano Spalletti è un ottimo commissario tecnico”. Immancabile un pensiero a Gianluca Vialli (“un ragazzo speciale”) e Gigi Riva (“un pilastro, spesso gli ho chiesto un aiuto”).
Il film su Marcello Lippi
Il docu-film su Marcello Lippi, che ha debuttato al Film Festival di Torino e che è stato selezionato per i Nastri d’argento documentari, uscirà in 200 sale italiane il 26, 27 e 28 febbraio (di Simone Herbert Paragnani e Paolo Geremei, prodotto da On Production e Master Five Cinematografica con Rai Cinema, distribuzione Lucky Red). Un’opera lunga 90 minuti, come una partita, in cui si ripercorre la carriera del tecnico partendo dalla Cina, dove ha allenato dopo il disastro di Sudafrica 2010. Vincendo una Champions asiatica con il Guangzhou Evergrande. “Ero soddisfatto dei trofei conquistati con i club italiani, quindi decisi di accettare un’offerta economica mai vista prima. Per questo – ha spiegato scherzando – quando mi chiedono di commentare l’addio all’Italia di Roberto Mancini per l’Arabia Saudita, non posso dire nulla”.
La famiglia di Marcello Lippi
In “Adesso vinco io” le parti più commoventi riguardano due momenti cruciali della vita del figlio Davide, oggi procuratore e manager. La prima, il consiglio di lasciare il calcio giocato dopo un incidente per intraprendere una la carriera da dirigente nonostante una proposta dalla serie C1. E poi l’addio alla Nazionale del 2006, in piena Calciopoli, poco dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Davide Lippi (che è stato poi assolto). “Come ho sempre detto – ha ricordato Lippi – per me ci sono due cose che nella vita contano più delle altre: la mia famiglia, per prima, e la Coppa del mondo. I giocatori non sapevano nulla della decisione che avevo già preso dopo il trionfo di Berlino”. Un rapporto padre-figlio duro ma sincero: “Sono cresciuto al fianco della mia leggenda, credo che da questo docu-film si capisca la mia ammirazione per lui – ha detto Lippi jr -. I consigli di papà, spesso duri da digerire, alla lunga si sono rivelati giusti”.
I calciatori di Lippi e il ricordo di Vialli
In video compaiono tra gli altri Cannavaro, Buffon, Del Piero, Montero, Peruzzi, Materazzi, Chiellini, l’ex medico della Nazionale Castellacci. E Francesco Totti, che avrebbe probabilmente saltato quel Mondiale se Lippi non si fosse presentato in clinica il mattino seguente al grave infortunio alla caviglia riportato durante Roma-Empoli del 19 febbraio. “Tutti gli uomini di Lippi – hanno raccontato i registi Geremei e Paragnani – si sono resi subito disponibili per partecipare al docu-film. Tra loro e l’ex ct c’è un rapporto vero, quasi genitore-figli – di cui adesso resta il bello, senza la tensione del campo. Ed è stato emozionante girare e montare le scene del pranzo con gli ex giocatori della Juve di Lippi. È stato proiettato un video inviato da Vialli, già malato, che di fatto salutava il suo ’messia’ per l’ultima volta. Un regalo inaspettato, anche se triste, per l’uomo che l’aveva fatto diventare un calciatore forte”.
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