C’è chi considera la Rai casa, focolare, madre. E non la lascia neppure a fronte di grosse cifre. E neppure quando il vento politico cambia, di qualunque colore sia, se i portieri cercano di agevolare il percorso verso l’uscita. Uno che la pensa così è Bruno Vespa, da più di 60 anni in Rai, il quale, a seconda delle stagioni, ha visto i suoi programmi difesi, maltrattati o raddoppiati (come nel caso dei 5 Minuti dopo il Tg1).
Tirato in ballo dal Foglio, in questi giorni convulsi dell’addio di Amadeus, come esempio di totale fedeltà al cavallo di viale Mazzini, il giornalista ha ricostruito nei dettagli l’offerta che gli è stata più volte fatta da Mediaset per traslocare a Cologno Monzese. In particolare, si sarebbe trattato di un compenso pari a due milioni di euro l’anno (ad Amadeus – che ieri ha firmato il contratto con Discovery e oggi verrà ufficializzato – gliene sono stati offerti altrettanti, ma netti, da moltiplicare per tre o quattro anni).
A proporre il passaggio a Vespa è stato Silvio Berlusconi, richiesta poi rinnovata dal figlio e ad, Pier Silvio, dopo la morte del padre.
Racconta Vespa, in una lettera di precisazione pubblicata qualche giorno fa su Dagospia: «Il 2 ottobre 2021 nel mio annuale incontro ad Arcore per il libro, Berlusconi mi chiede: quanto guadagni? Un milione. Orfeo da direttore generale mi aveva ridotto il compenso del 37 per cento, cosa mai avvenuta nella storia della Rai. (Mi sarebbe andata peggio se dopo un anno in cui lavoravo senza compenso e assicurazione non ci fosse stato un intervento esterno da me non richiesto). Berlusconi mi disse: ti offro il doppio. C’era tra noi una vecchia profezia secondo cui avrei chiuso la mia carriera a Mediaset. Ringraziai e dissi che fino a quando non mi avessero cacciato dalla Rai…».
Si passa all’anno successivo: «Il 28 ottobre del 2022 stesso pranzo. Berlusconi conferma l’offerta e tre giorni dopo mi richiama, ho parlato con Pier Silvio, e mi chiede quante persone avrei voluto portare con me. Il Presidente era rimasto colpito dal costo di Porta a porta, 28.600 euro a puntata, ridicolo rispetto a quello di altri programmi. Tergiversai ancora in attesa del nuovo contratto Rai. Berlusconi purtroppo scomparve e per ricordarlo nel mio ultimo libro intervistai i cinque figli».
E qui, infine, arriva la parte relativa al passato più recente: «Il 28 settembre 2023, a margine dell’intervista, Pier Silvio mi chiese di nuovo di passare a Mediaset. Vieni a fare un giro qui e poi magari torni in Rai. Ipotizzò programmi ma non cifre. Avendo intanto iniziato i 5 minuti, un milione in più sarebbe stato eccessivo, ma certamente non sarebbe stata ridotta l’offerta precedente». Conclusione: «Sono molto grato a Pier Silvio, ho deciso di restare in Rai ma ho certo rinunciato a una cifra molto importante».
In sostanza: si può scegliere di non guadagnare cifre stellari, guadagnando già molto, al netto delle scelte personali di vita che hanno spinto Amadeus al Nove.
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