Riccione in tour . Dal vecchio ‘lancione’ alla torre Novecento a caccia di bellezza
Quattro passi alla scoperta delle bellezze di Riccione. Un itinerario ad hoc per i lettori del Carlino pensato da Michela Cesarini, storica dell’arte, che ha ideato Discover Rimini, un’attività professionale grazie a cui migliaia di cittadini e turisti hanno avuto l’opportunità in oltre dieci anni di apprezzare monumenti e luoghi storici del Riminese. Quelle create da Cesarini sono visite “tagliate su misura” a seconda delle richieste. “Sono passeggiate culturali, come mi piace chiamarle, che hanno un legame forte con lo studio della storia, dell’arte e l’identità del territorio– spiega – Mi occupo da molti anni di divulgazione attraverso visite guidate, progetti di valorizzazione e conferenze e ho aperto anche il canale youtube Discover Rimini”.
Ed ecco questo interessante tour nella Perla Verde, tra curiosità e tradizione. “Al via dal Palazzo del Turismo, costruito nel 1939 e primo edificio della Riviera romagnola dedicato all’accoglienza dei villeggianti. Si prosegue su viale Dante e si scende fino al porto per ammirare la Saviolina, lancione del 1928, simbolo della marineria tradizionale, dichiarato imbarcazione di particolare interesse storico-artistico. Passeggiando sul lungomare si arriva a Villa Mussolini, che in questo periodo ha in allestimento la mostra fotografica dedicata a Robert Capa, per arrivare alla fontana ideata da Tonino Guerra, che chiude scenograficamente viale Ceccarini. Il bosco della pioggia unisce due elementi: il mare e l’entroterra. L’opera è realizzata in vetro e rappresenta delle bilance da pesca, che nella tradizione marinara sono reti da calare in mare. Le strutture verticali che sostengono le bilance hanno un profilo sinuoso che ricorda gli alberi. Da qui si raggiunge viale Gramsci per ammirare la facciata del Grand Hotel, inaugurato il 15 agosto 1929, nel giardino si staglia la sagoma della Torre Novecento, un edificio architettonico in stile razionalista. I luoghi da scoprire non sono certo finiti e la camminata prosegue fino a Villa Franceschi, edificio in stile Liberty, per raggiungere viale Ceccarini dove si può apprezzare la statua di Maria Ceccarini, una donna straordinaria, nata a New York, benefattrice dei poveri e sostenitrice della città, qui rappresentata da una statua
dello scultore Leonardo Lucchi, ispirata ai busti originali ottocenteschi della filantropa e del marito Giovanni Ceccarini sulla facciata dell’ospedale, da lei donato alla città. Una volta giunti a destinazione si può proseguire fino al Museo del Territorio, dove sono conservate preziose testimonianze di epoca romana, a fianco della biblioteca cittadina”.
Lina Colasanto
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