Rafael Leao non sta vivendo una stagione semplicissima. Dopo che la scorsa estate è finito il tormentone sul suo rinnovo di contratto (con multa da pagare allo Sporting Lisbona) che toglieva il sonno ai tifosi del Milan, per il portoghese è arrivata la svolta: nuovo contratto, nuovo numero di maglia (10) e un ruolo da protagonista in una squadra quasi tutta rinnovata, in campo come dietro la scrivania con l’addio a Paolo Maldini e Ricky Massara.
La stagione di Rafa
Reduce da un’annata da 15 gol e 7 assist, ci si aspettava che Rafa migliorasse i suoi numeri: cosa che non è successa, almeno per adesso (in campionato è fermo ad appena 3 reti). Ma a prescindere dai gol o dagli assist – che comunque arrivano con costanza anche quest’anno – l’importanza di Leao è sempre centrale in questo Milan, come dimostrato anche nel recente periodo positivo dei rossoneri, Monza a parte. Ed era tornato anche il gol, in Europa League contro il Rennes, dopo una triangolazione spettacolare con Theo Hernandez. Ma evidentemente le prestazioni, gli assist, e i gol, non bastano ad accontentare una certa tipologia di tifosi.
Gli insulti beceri di un tifoso
Leao, da mesi preso di mira dai suoi stessi tifosi e additato come capro espiatorio al di là dei suoi errori della stagione non eccezionale del Milan, ha ricondiviso oggi su Instagram una story dai toni inaccettabili di un utente, presunto tifoso: «Non ti riesco più a vedere, non ti riesco più a sopportare, con te in campo divento razzista, mi state altamente sui c… vattene il prima possibile tu e chi ti segue». Non certo una critica tecnica, non uno sprono a fare meglio, nulla di tutto ciò: semplicemente insulti gratis, ai limiti del razzismo, peraltro pochi giorni dopo quel gol al Rennes e dopo una sconfitta, quella di Monza, in cui Leao non ha particolari colpe.
La risposta di Leao (e del Milan)
Il messaggio del 10 portoghese è chiaro: «Purtroppo nel mondo – la risposta di Leao – continua a esserci questo tipo di persone con la mente piccola…». E lo stesso Milan non ha tardato a schierarsi al fianco del suo giocatore più rappresentativo, così come fatto qualche settimana fa con Mike Maignan dopo Udine. «Rafa Leao siamo con te. Nella nostra tifoseria e nel calcio non c’è spazio per il razzismo», il messaggio pubblicato su Twitter dal club rossonero.
Ciò che colpisce però tra i commenti, a parte chi si augura che quel “tifoso” venga identificato e bandito a vita da San Siro, è che in tanti giustificano le sue parole: per molti utenti sarebbe infatti giusto criticare Leao perché «svogliato» o «indolente». Perché il calcio visto dai tifosi, nel 2024, ormai è questo: dopo un gol si esulta, dopo una sconfitta si insulta. Finirà mai? Speriamo di sì.
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