Finestre ad hoc, si risparmia sull’aria condizionata

Quante volte siamo costretti a chiudere le finestre e accendere i condizionatori per combattere il caldo? Non tutti i tipi di finestre però riescono a contenere il caldo che penetra anche grazie all’inclinazione dei raggi del sole. Uno studio dell’Università di Notre Dame presenta uno lavoro che limita la radiazione termica con un calcolo quantistico. Comodità e risparmio economico.

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Limitare la radiazione termica indipendentemente da quelli che saranno i raggi del sole. In questo modo la finestra potrà limitare il caldo in casa incidendo in maniera sostanziosa sul consumo dato dall’aria condizionata.

E’ il lavoro portato avanti da un gruppo di ricerca dell’Università di Notre Dame: per individuare quella che è la combinazione ottimale tra i vari strati che compongono il rivestimento gli studiosi si sono affidati al calcolo quantistico.

Quando si pensa al risparmio energetico dato dalle nuove case si pensa sempre al rivestimento o alle pareti. A questi elementi però vanno aggiunte anche le superfici trasparenti, le finestre appunto. Queste avranno un ruolo assolutamente dimorate quanto riguarda il fabbisogno energetico.

Il ragionamento è facile: sfruttando al massimo la luce naturale si avrà una riduzione della richiesta di elettricità per illuminare. Certamente però, facendo entrare la luce nei periodi più caldi entrerà anche l’eccessivo calore.

Come fare? Ecco che allora si sviluppa lo studio del gruppo di Notre Dame con un rivestimento innovativo proprio per le finestre con la grande capacità di bloccare o limitare in maniera drastica la radiazione termica ultravioletta. In poche parole, passerà soltanto la luce visibile.

Quale differenza con finestre di altro tipo?

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In che cosa consiste la differenza tra le finestre classiche e quelle caratterizzate da questo rivestimento? Queste ultime schermano il calore con qualsiasi inclinazione dei raggi solari.

L’angolo tra la luce del sole e la finestra cambia continuamente

così Tengfei Luo, professore di studi energetici dell’Università di Notre Dame e responsabile di questo studio così innovativo. “Il nostro rivestimento mantiene funzionalità ed efficienza qualunque sia la posizione del sole nel cielo”.

Non è il primo studio però che Luo porta avanti. Infatti, in precedenza aveva sviluppato un rivestimento trasparente proprio per le finestre proprio per favorire un migliore raffreddamento degli edifici.

Si trattava di strati ultrasottili di silice, ossido di titanio e allumina si base di vetro. Poi la miglioria aggiunta: uno strato di polimero di silicio con spessore di micrometro per il raffreddamento della struttura con riflesso della radiazione termica attraverso la finestra atmosferica e nello spazio.

Prima di arrivare a dama con questa soluzione però si sarebbe intrapresa la strada di moltissimi esperimenti. Uno spreco grande di tempo e soprattutto di soldi. Gli studi hanno ovviato il problema ricorrendo al calcolatore quantistico, meglio detto come ricottura quantistica.

Il risultato è stata la combinazione esatta della sperimentazione.

Prima di acquistare delle nuove finestre allora bisognerà controllarne la fattibilità in merito alla resistenza al calore. Questo per vivere al meglio il proprio ambiente, ricorrere meno all’uso del condizionatore e soprattutto avere un impatto minore sulla bolletta energetica.

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