Un’Inter tutto cuore
Non Lautaro e nemmeno Thuram. C’è la firma meno attesa sul successo più importante: Marko Arnautovic. Suo il gol che regala all’Inter un’importante situazione di vantaggio nella doppia sfida con l’Atletico, quarti di Champions in palio. Qui è stata dura, durissima. A Madrid potrebbe essere più facile, di certo il canovaccio tattico sarà differente e aiuterà Inzaghi. Bravo Arnautovic, verso il tramonto della sfida, a ribadire in porta (vano il tentativo di respinta sulla linea di Samuel Lino) la deviazione di Oblak, capace di ipnotizzare Lautaro nell’uno contro uno.
Bravo Arnautovic (secondo gol consecutivo dopo quello molto meno importante alla Salernitana), soprattutto a rialzarsi giusto in tempo per non essere travolto dagli errori. Per segnarne 1, ne sbaglia 3, di cui 1 clamoroso, tutto nel solo secondo tempo, giocato per l’infortunio di Thuram poco prima del riposo. Guaio muscolare che rischia di dividere la ThuLa per parecchie partite. Non una bella cosa per l’Inter e per Inzaghi, e proprio per questo è importante che sia stato di Arnautovic l’autografo sulla vittoria. Inzaghi e Simeone se la giocano a specchio. L’Inter parte più aggressiva o forse è più probabilmente l’Atletico ad aspettarla entro la propria metà campo, nel vano tentativo di lanciare il proprio asso Griezmann, che farà una buona partita, senza però mai calciare in porta. Molta tattica, buon ritmo, emozioni pochine. Primo tiro in porta di Lautaro, di testa, dopo 36 minuti. L’occasione migliore del primo tempo nerazzurro arriva poco oltre, per errore dell’ex Udinese De Paul, che a metà campo regala il pallone alla volata di Thuram: bravissimo il francese, un po’ meno capitan Lautaro, che evita la botta al volo dal limite e concede a Gimenez lo spazio per la deviazione in angolo.
Thuram si fa male calciando in porta, resta in campo fino all’intervallo, ma dopo il riposo Inzaghi lancia Arnautovic. Soffre l’Atletico in avvio di ripresa, quando la spinta dell’Inter diventa massiccia e Simeone ricorre al convalescente Morata (per Saul, un centrocampista). Pochi minuti e Arnautovic sbaglia due gol, il secondo clamoroso (triangolo con Lautaro nel cuore dell’area di rigore). Poi ne sbaglierà un terzo, prima del trionfo. Morata non segna, ma la sua presenza cambia il registro dell’Atletico: due punte vere, De Paul sulla sinistra, Llorente a destra. E anche qui, 3 minuti e 2 occasioni: male Samuel Lino che calcia fuori, bravo De Vrij che salva proprio sull’inserimento di Llorente.
Ottima la giocata del Cholo. La superiorità dell’Inter non c’è più e allora Inzaghi cambia come da suo manuale gli esterni e una mezzala (Mkhitaryan) affidando a Dumfries, Carlos Augusto e Frattesi le ultime speranze per schiodare lo zero a zero di partenza. Poi la firma di Arnautovic.
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