Il vescovo incontra i ‘fratelli ribelli’. Angelus con padre Giovanni. L’Ordine: “Dolore, erano d’accordo”
“Mi ha fatto molto piacere la visita del vescovo Migliavacca che si è reso sensibile al problema che è nato. Si è espresso con molto amore e partecipazione al momento di sofferenza per tutti e ci ha fatto coraggio”. Alla fine di un’altra giornata carica di preoccupazione, padre Giovanni Serrotti commenta così la nota della Diocesi sulla visita di Migliavacca ai frati del convento di Santa Maria del Sasso. Su indicazione dei superiori dell’Ordine domenicano dovranno lasciare il convento e trasferisi a Fiesole. Lui, padre Giovanni è fermo nella posizione manifestata ormai da giorni, da quando la decisione arrivato da Roma è diventata una sorta di ossessione, per lui e il fratello Giuseppe. “Da qui non ci muoviamo”, ribadisce a sera dopo la visita del vescovo. Una visita “privata alla comunità religiosa domenicana” nel corso della quale il vescovo Andrea “che segue con attenzione, nel dialogo e nel rispetto dell’autonomia dell’Ordine domenicano, la vicenda del trasferimento dei padri Giuseppe e Giovanni Serrotti, ha voluto esprimere un segno di presenza, per confermare loro personalmente i sentimenti di stima e di gratitudine, suoi e dell’intera comunità cristiana aretina, per i lunghi decenni di generoso e fecondo apostolato svolto nella comunità”. Sentimenti, “testimoniati anche dai molteplici attestati di vicinanza e simpatia che giungono in questi giorni all’indirizzo dei due padri”. Già raccolte mille firme per evitare il loro trasferimento. Il vescovo ha concluso la visita al Santuario “con un momento di preghiera recitando l’Angelus coi padri Giuseppe e Giovanni Serrotti e gli altri religiosi della comunità”. Un gesto di vicinanza che si ferma sulla soglia delle questioni interne all’Ordine domenicano e tuttavia esprime partecipazione, umanità, in una fase complicata per i fratelli Serrotti. Se padre Giovanni ribadisce che non lascerà il convento “nemmeno coi carabinieri”, c’è la nota del Consiglio della Provincia Romana Santa Caterina da Siena dell’Ordine dei Predicatori, a confermare che la vicenda non è chiusa. Si esprime “sorpresa e profondo dolore” per la decisione di “contravvenire all’accordo raggiunto”. Passaggio quest’ultimo, forse destinato ad acuire il braccio di ferro. “Siamo profondamente rammaricati del fatto che padre Giuseppe e padre Giovanni vivano con fatica e sofferenza il cambiamento che l’avanzare dell’età richiede a ciascuno. Tuttavia, rimaniamo convinti che la decisione presa insieme sia la soluzione migliore”.
Lucia Bigozzi
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