L’integrazione rimane difficile: “Un anno per il permesso: troppo”
“Quasi un anno per rinnovare il permesso di soggiorno, e la pratica è anche costosa. Non possiamo continuare a far finta di nulla”. A segnalare la situazione è Samy Kounon, presidente regionale di Anolf Cisl. “Il mio è un grido di rabbia, ma non contro i funzionari dell’Ufficio immigrazione della questura – premette Kounon – che anzi fanno tutto il possibile. Ma purtroppo, a Macerata come altrove, sono sotto organico. Non c’è solo la carenza di medici e infermieri, anche in questi uffici il personale è troppo poco rispetto alle esigenze”. E il risultato qual è? “Che chi ha chiesto di rinnovare il permesso di soggiorno a novembre 2023, ha avuto l’appuntamento a settembre 2024. E credo che oggi si vada già a novembre o dicembre 2024. Queste pratiche poi sono costose. Per rinnovare il permesso di soggiorno normale ci vogliono 126 euro, per la carta di soggiorno quasi 400 euro. Dopo il cosiddetto decreto Cutro, i permessi oggi sono validi per tre anni, ma un anno si perde tra la richiesta e l’arrivo del documento. Se poi viene fuori che manca qualcosa o che c’è un errore, addio. L’Ufficio immigrazione di Macerata è uno dei pochi, credo in Italia, che ci convoca periodicamente per fare il punto, per spiegarci come possiamo lavorare meglio e facilitare le cose, e questa è una cosa utilissima. Ma sono troppo pochi: la volontà c’è, ma i mezzi non bastano”. Anche per il ricongiungimento, prosegue Kounon, ci vogliono sei mesi, “quando la legge parla di novanta giorni. Nei mesi scorsi avevamo chiesto un incontro, con la convocazione in prefettura del Consiglio territoriale per l’immigrazione, che da tempo non viene più riunito. Ma non ci hanno neppure risposto. Ma questo è un problema serio di cui non parla nessuno. Chi è in attesa del primo rilascio non può fare nulla, con la richiesta di rinnovo e la fissazione della data per la consegna il contratto di lavoro può essere stipulato, ma chiedere un mutuo ad esempio è impossibile, senza la sicurezza di poter rimanere in Italia”. Per chi entra con il decreto flussi è più semplice, “ma sebbene il governo sia stato sollecito, approvando subito sia quello per il 2023 che quello per il 2024, ancora non è arrivato nessuno del 2023: stanno ancora esaminando le varie domande. Parliamo di accoglienza, è giusto, ma chi è già qui cosa dovrebbe fare? L’integrazione come funziona, se ci vuole così tanto per un documento? Così non ci sarà mai. Sono cose che fanno rabbia”. Il problema riguarda le circa 34mila persone che, dal resto del mondo, sono immigrate a Macerata, che lavorano e vivono qui da anni con le famiglie. “Purtroppo la situazione sta peggiorando, è tutto sempre più complicato e bisogna fare qualcosa”.
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