“Monia adesso può essere curata a casa”
Obiettivo raggiunto e più che raddoppiato nel risultato quello che ha visto l’esito della seconda raccolta di fondi necessari a garantire l’assistenza domiciliare a Monia, 51 anni, malata di Sla, residente a Castello di Serravalle e moglie di Federico Foddi, determinato a mantenere unita la famiglia ed evitarne il trasferimento in una struttura protetta.
La donna, ex dipendente Coop Alleanza 3.0 parla affidandosi alla tono metallico di un sintetizzatore vocale grazie al quale riesce ancora a comunicare. La scelta di chiedere aiuto in questa forma sociale di crowdfunding è stata fatta dal marito a fronte dell’aggravarsi dello stato della giovane moglie alla quale nel settembre del 2016 è stata diagnosticata questa grave malattia: la sclerosi laterale amiotrofica (Sla).
“Insieme a Nicolò, il nostro ragazzo di dodici anni, stiamo affrontando questo duro percorso, inevitabilmente segnato dall’evolversi di questa infausta malattia”, spiega papà Federico che lavora in ambito sanitario e che rivolge un appello in cui spiega che “non avrei voluto, ma sono costretto a chiedere aiuto a tutti pur di non permettere che mia moglie vada in una struttura, pur di non separare mio figlio da sua mamma, pur di mantenere unito e di non disgregare il mio nucleo familiare.
Un obiettivo condiviso e sostenuto da Milena Fiorini, presidente dell’associazione Salvo l’amore, intitolata al marito Salvatore Caserta, ex carabiniere malato di Sla e deceduto due anni fa: “Insieme abbiamo creato questa associazione per aiutare altri malati, come Monia, e io continuo questa attività in suo ricordo. Abbiamo conosciuto Monia e Federico a ottobre 2022 e dopo avere ascoltato il loro racconto e le loro necessità abbiamo deciso di devolvere da subito 500 euro al mese per pagare le ore di assistenza necessarie. I permessi lavorativi di Federico si stanno esaurendo e servono almeno mille euro il mese”.
Da questa urgenza è nata la seconda raccolta di fondi, appena conclusa sulla piattaforma Ginger, che aveva l’obiettivo puntato su 3mila euro, e che ha invece concluso a quota 7mila 395 euro, con sorpresa e riconoscenza della famiglia di Monia, che per ottenere un aiuto dai servizi sociali avrebbe dovuto accettare la proposta di ricovero in una struttura.
“Dopo tutti i sacrifici fatti in questi anni disperati, sono disposto a tutto per non perdere quello che ho cercato di mantenere e di preservare fino ad oggi – aggiunge Federico- La sola cosa che resta in queste nostre famiglie così ferite nel profondo è il desiderio di restare uniti, di continuare a lottare insieme, di sostenersi l’un l’altro nell’affetto e nel rispetto reciproco, fino all’ultimo giorno. Con tutto il cuore ringrazio Milena e l’associazione Salvo l’amore, che ha dato voce al nostro appello e moltiplicato gli aiuti destinati a Monia”.
Gabriele Mignardi
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