Nebo-U, sistema radar russo (da 100 milioni di dollari) distrutto da droni ucraini: era il principale “informatore” del Cremlino
Sette droni kamikaze per distruggere una delle più importanti risorse radar dell’esercito russo, il Nebo-U. La notizia arriva da fonti ucraine e, se confermata, segnerebbe un punto importante a favore delle truppe di Zelensky. Il Nebo-U è un sistema radar a lungo raggio che opera – o meglio, operava – al di fuori dei confini ucraini, precisamente a Bryansk, oltre il confine con nord-orientale del paese. Una fonte dei servizi segreti ucraini ha riferito al Kyiv Independent che il sistema «non è più operativo» e «probabilmente si è trasformato in uno scolapasta» dopo l’attacco sferrato dai veivoli senza pilota, aggiungendo che si tratta in realtà del secondo radar distrutto dopo che nelle settimane scorse ne era stato abbattuto un altro di stanza nella regione russa di Belgorod.
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Un sistema radar di questo tipo – che copre distanze fino a 700 chilometri – arriva a costare fino a 100 milioni di dollari, il che dà in primo luogo la misura del danno economico inflitto a Putin. Va poi considerata l’importanza operativa: i Nebo-U sono infatti i principali “informatori” del Cremlino, occhi e orecchie in grado di registrare gli spostamenti degli uomini e dei mezzi dell’esercito di Kiev. «Il blackout dei radar russi aiuterà le nostre truppe a condurre ricognizioni, lanciare droni e fare un uso migliore dell’aviazione militare in quest’area», ha spiegato un’altra fonte dell’intelligence al Kyiv Post.
La guerra ai radar
Non è la prima volta che l’Ucraina sferra un attacco contro i radar. Già nell’autunno del 2023 Newsweek raccontava di un «numero significativo» di attacchi ucraini contro i radar russi, operazione che secondo Ivan Stupak, ex ufficiale dei servizi di sicurezza ucraini e ora consulente della commissione parlamentare per la sicurezza, la difesa e l’intelligence del paese, «è una priorità per Kiev». A metà febbraio, gli 007 ucraini hanno riferito della distruzione di una stazione radar Kasta-2E2 vicino al confine russo, un sistema in grado di rilevare obiettivi ucraini fino a 150 chilometri e che probailmente ha svolto un ruolo chiave negli scontri di Kharkiv e Sumy.
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