Il porto di Montecarlo
MONACO – Tutto in meno di 10 ore. I tempi della Formula E, nata nelle città per portare il motorsport a basse emissioni (ambientali e acustiche) sulla porta di casa delle famiglie, sono compressi. Ma a Montecarlo, dove poco dopo le 15 prende il via l’ottavo ePrix della decima stagione del mondiale elettrico, lo sono ancora di più.
I piloti si esercitano due giorni al simulatore per prepararsi a una pista che tutti conoscono. Gran parte del lavoro spetta però a ingegneri e meccanici, che devono arrivare con le idee anche più chiare perché nel Principato non ci sono “tempi morti”. A Monaco tutto funziona con la proverbiale precisione… svizzera. Dagli accessi alle tribune ai passaggi per raggiungerle, dal blocco delle strade ai box, ogni tassello si inserisce nel mosaico organizzativo, agonistico e logistico in maniera naturale. L’ePrix, del resto, rappresenta anche una sorta di prova generale in vista del Gran Premio di Formula 1 in programma fra poco meno di un mese.
La Formula E è come la Formula 1, ma “di meno”. L’ePrix è esclusivo, ma non si avvicina nemmeno lontanamente a quello della classe regina. I locali sono pieni, ma di meno, e l’italiano è una delle lingue più ricorrenti, quest’anno anche per effetto del lungo ponte tra il 25 aprile e l’1 maggio. Le consuete belle auto sono parcheggiate davanti al Casino e al Cafè de Paris, ma anche in questo caso sono verosimilmente meno costose e anche meno particolari di quelle in mostra quando c’è la Formula 1. Non ci sono elicotteri che fanno la spola tra il Principato e l’aeroporto di Nizza, dove si trovano diversi jet privati, indubbiamente meno rispetto a quelli che si potranno ammirare nell’ultimo fine settimana di maggio. Nello stesso porto di Montecarlo sono ormeggiate imbarcazioni che i comuni mortali possono solo sognare, ma non sono affollati come lo saranno tra il 24 e il 26 maggio.
La Formula E si consuma praticamente tutta in una giornata. Sveglia prestissimo, per tutti. Alle 8 sono già finite le prime libere con le Jaguar di Mitch Evans, Robin Frijns (Envision) e Nick Cassidy davanti a tutti. Poi la Nissan della Neom McLaren di Jake Hughes e le Porsche di Jake Dennis (Andretti) e Antonio Felix Da Costa. Per trovare il primo powertrain Stellantis, la Maserati di Maximilian Günther, occorrere arrivare all’undicesimo posto (la provvisoriamente più veloce delle Ds Penske è quella di Stoffel Vandoorne, 13^). Nemmeno il tempo di tirare il fiato e analizzare sinteticamente i dati, che, poco dopo le 9, scattano le seconde libere. Alle 10.40 cominciano le qualifiche che si chiudono subito dopo mezzogiorno. Quindi una pausa (non ai box) prima dello spegnimento dei semafori e la sfida per un posto sul podio e il bacio della principessa.
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