B_JVA_S7I_Foto Bitti Kia
«Il 2023 è stato un anno in cui si è chiuso del tutto un periodo anomalo, non solo per il mondo dell’auto. Ora siamo in una fase di passaggio, ma ci aspettiamo comunque un 2024 con una crescita dei volumi, in Italia, grazie ai nuovi incentivi». Giuseppe Bitti, managing director e Coo di Kia Italia, delinea quelle che saranno le linee di sviluppo del gruppo sud coreano in un mercato in forte trasformazione.
Il mondo dell’auto si è buttato alle spalle gli effetti della pandemia?
«Direi di sì. Sì è concluso un periodo anomalo per il mondo dell’auto e per la nostra vita. A partire dal Covid abbiamo dovuto fare i conti con eventi straordinari che hanno condizionato la nostra vita personale e professionale. Siamo passati dai lockdown, periodi in cui noi e i nostri competitor abbiamo fatturato zero, alla crisi dei semiconduttori, che ha rallentato la produzione industriale in tutti i comparti, in particolare nell’auto. Questo ha portato alla rivisitazione delle strategie: siamo passati dalla sovrabbondanza a una carenza dell’offerta di fronte a una domanda che cresceva. Si sono riviste le politiche commerciali e di marketing per adattarsi a un’importante contrazione dei fatturati. Il 2023 è stato un anno iniziato ancora con una coda di portafoglio ordini e clienti molto amplia, ma che si è gradualmente ridotta. La domanda è tornata a livelli meno forti, pre-Covid, mentre c’è stata una crescita dell’offerta, dell’immatricolato, ma non supportato da nuovi contratti».
Come si sta riequilibrando il mercato?
«C’è stata una crescita dei canali flotte, perché le aziende hanno dinamiche di sostituzione diverse rispetto al mercato. Una crescita su questi canali è anche coerente con quella che è l’evoluzione della gamma Kia. Sempre più orientata a modelli elettrici più ricchi da un punto di vista di tecnologia e contenuti».
Quali prospettive sul 2024?
«I nuovi incentivi del governo daranno una spinta e provocheranno un leggero rialzo del mercato, soprattutto per i privati. Non ci saràun aumento dei volumi elevato, ma ci aspettiamo una crescita rispetto al 2023».
Le previsioni indicano una frenata o un assestamento sul 2023…
«Noi immaginiamo una crescita del 5% in Italia, anche grazie ad una maggiore disponibilitàdi prodotto. Per fortuna Kia non ha un eccesso di capacitàproduttiva, anche se ci sarebbe in Italia spazio per noi, soprattutto sul segmento del modello Picanto. Per cui ci aspettiamo comunque una lieve crescita, considerando anche la spinta incentivi. C’è un’importante riallocazione di fondi per l’acquisto di vetture con motori termici a basse emissioni. 120 milioni sono stati bruciati nel giro di poco, ma ci saranno altri 400 milioni su cui poter contare. Qualche cosa gli incentivi faranno a livello di mercato».
Non sarebbe stato meglio privilegiare l’elettrico?
«Credo che il governo abbia scelto la strada giusta. Non perché ritengo che non vada supportata l’elettrificazione, ma nel breve è necessario un ricambio di un parco auto troppo vecchio. È una priorità. Non si può pretendere che una persona che guida una vettura vecchia di 15-20 anni passi a un’elettrica. La vedo difficile. Meglio un passaggio intermedio per svecchiare il parco. Sulla prima soglia degli incentivi, quelli che riguardano l’elettrico, il governo avrebbe dovuto essere più coraggioso sui tetti di spesa».
Cioè?
«Il tetto massimo di prezzo per l’acquisto di un mezzo elettrico, 35 mila euro più Iva, è troppo basso. Costringeràle case automobilistiche a degli equilibrismi che non fanno bene a nessuno. Rappresenta un punto debole del nuovo sistema».
I produttori saranno costretti a tagliare i prezzi per rientrarci?
« Tutte le case dovranno fare uno sforzo per avere due o tre modelli al di sotto delle soglie per sfruttare gli incentivi. Questo gioco però non può trasformarsi in una riduzione degli equipaggiamenti perché non gioverebbe a nessuno».
Quali modelli lancerete nel 2024?
«A fine anno abbiamo appena presentato l’EV9, mentre nel 2024 lavoreremo su tre novità, Nell’ultimo trimestre presenteremo la EV3, più importante in termine di volumi. È una crossover del segmento B realizzato con la stessa tecnologia e piattaforma della EV6 ed EV9, la novitàpiù importante per la parte di veicoli elettrificata. Nella prima parte dell’anno avremo il lancio della nuova Picanto, il nostro bestseller , e poi la Sorento, che ha soluzioni ibride plug-in che possono attirare chi non vuole fare un salto completo tra termico ed elettrico».
L’Italia può ritagliarsi un nuovo ruolo nella produzione auto?
«Nella ricerca, nella tecnologia e nel design l’Italia ha ancora un ruolo di eccellenza. È ancora un Paese fucina di tecnologie per il mondo dell’auto. Il problema è la produttività: non è delle migliori, ci sono problemi strutturali a monte che fanno da deterrente o hanno fatto da deterrente agli investitori esteri. La produzione industriale mi sembra un po’ il punto debole».
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