La “sua” isola artificiale e l’onda anomala: così Samule Landi è morto a Dubai
L’imprenditore Samuele Landi sarebbe morto dopo esser stato travolto da un’onda anomala, mentre si trovava in mare aperto per lavorare ad un progetto avveniristico. Questo è quanto riporta il Corriere Fiorentino, secondo cui i primi test e le indagini in merito all’incidente avvenuto nei giorni scorsi in acque internazionali al largo delle coste della Penisola arabica avrebbero già tolto ogni dubbio (perlomeno per quanto concerne l’identificazione dei cadaveri) e confermato i sospetti: uno degli uomini ad aver perso la vita sarebbe proprio il cinquantanovenne originario di Arezzo, ex-amministratore della compagnia telefonica Eutelia. L’uomo risultava disperso da qualche giorno: nessuno aveva più avuto sue notizie, dalla scorsa settimana. Ai fini del riconoscimento sarebbe stato decisivo il test comparativo del Dna con uno dei suoi figli.
L’avvocato Amedeo Di Segni ha poi dichiarato al quotidiano La Nazione che, secondo la polizia degli Emirati, le impronte digitali del cadavere trovato in mare dopo il naufragio corrisponderebbero con quelle di Landi. Paracadutista, campione italiano di enduro negli anni ’80, cinque partecipazioni alla Parigi-Dakar, da amministratore delegato di Eutelia sviluppò l’azienda di famiglia portandola fino ai vertici della telefonia di cui divenne per qualche tempo uno dei player nazionali di vertice. L’impresa si dissolse in un crac milionario nel 2010 e proprio in quello stesso anno fu raggiunto dal primo mandato d’arresto per bancarotta fraudolenta (per poi essere condannato in via definitiva a 8 anni). Nel frattempo, Landi era tuttavia volato negli Emirati Arabi Uniti, dove aveva avviato una nuova attività che si occupava della realizzazione di telefonini criptati. Negli ultimi mesi viveva su un’isola artificiale al largo delle coste ed era diventato anche console onorario della Liberia a Dubai.
Stava a quanto pare lavorando ad un progetto sperimentale insieme ad altri soci, che avrebbe dovuto prevedere in futuro il lancio definitivo di abitazioni galleggianti, off-shore, ancorate in mare aperto. E secondo una prima ricostruzione degli eventi, Landi avrebbe perso la vita proprio sulla chiatta galleggiante in questione, a causa delle condizioni meteo. Secondo quanto ipotizzato infatti dagli inquirenti, una mareggiata eccezionale avrebbe finito con il travolgere e spazzare via la chiatta e i suoi occupanti. Oltre a Landi ci sarebbe stata un’altra vittima accertata, mentre altre due persone risulterebbero allo stato attuale ancora disperse. Le ricerche ad ogni modo vanno avanti: le forze dell’ordine locali stanno lavorando per ricostruire con i dettagli la dinamica dei fatti. E a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.
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