Attese tutto l’anno per poter ammirare fino a dove si può spingere il genio creativo di stilisti e direttori creativi, le settimane della moda sono eventi imperdibili che descrivono il presente e il futuro attraverso gli abiti. Le modelle delle Fashion Week appena terminate hanno però dimostrato una nuova tendenza in atto.
Dopo aver sdoganato la bellezza dei corpi non conformi, si è infatti arrivati a non considerare più (o almeno, non sempre) l’età come un parametro di scouting. Le tante indossatrici sopra i quarant’anni portate in passerella sono così diventate la prova vivente che il fascino non è una questione di dati anagrafici, aggiungendo un altro importante tassello nel lungo percorso che sta portando i défilé a essere sempre più rappresentativi della realtà che ci circonda.
Le modelle sopra i quaranta alle ultime Fashion Week
Solitamente ingaggiate in modo sporadico per offrire al pubblico illustri ritorni in passerella, le modelle delle Fashion Week sopra i quarant’anni sono state una presenza costante nelle ultime settimane della moda.
A New York, Maye Musk ha concluso il défilé di Juzui, mentre Batsheva ha presentato la sua intera collezione facendo indossare i capi a un cast di sole veterane. A Londra, la maison Burberry ha riunito Agyness Deyn, Karen Elson e Naomi Campbell in una riuscita collaborazione intergenerazionale. Poco dopo, Erdem ha invece scelto di aprire la sua sfilata con Guinevere Van Seenus.
Anche i brand impegnati sulle passerelle parigine hanno seguito il trend. Mugler, The Row e Marine Serre hanno infatti optato per nomi come Eva Herzigová, Farida Khelfa, Kristen McMenamy e Marie-Sophie Wilson per rappresentare le loro creazioni. Miuccia Prada ha poi deciso di contattare Qin Huilan, dottoressa di settant’anni e sua miglior cliente, per la presentazione di Miu Miu. Da ultimo, a Milano è stato Antonio Marras a mostrare i suoi abiti su donne di diversa età.
La scelta di modelle lontane dagli standard ha così rappresentato un’ennesima rivoluzione nel mondo delle indossatrici, le cui radici vanno però ricercate alla metà circa dell’Ottocento.
Le modelle delle Fashion Week dimostrano che la bellezza non ha etÃ
L’evoluzione delle modelle delle fashion week dalle origini a oggi
Per ripercorrere l’evoluzione delle modelle della Fashion Week dalle origini a oggi è necessario fare un salto indietro nel tempo di quasi duecento anni. La figura dell’indossatrice nasce infatti nel 1853, quando Charles Frederick Worth, fondatore dell’Alta Moda americana, chiese a sua moglie di indossare i capi da lui creati di fronte al pubblico, sostituendo così i manichini utilizzati fino a quel momento.
A partire da quell’anno, portare in passerella delle modelle ha iniziato a essere un’abitudine ricorrente. Non esistevano però standard. Al contrario, gli stilisti erano soliti utilizzare una grande varietà di forme e corpi, proprio per dimostrare la versatilità delle loro creazioni. L’avvento della fotografia di moda portò poi una certa standardizzazione e la ricerca di ragazze tutte simili tra loro.
Nel 1946 nacque così la Ford Models, una delle prime agenzie di modelle che trasformò ciò che al tempo era poco più di un passatempo in un lavoro vero e proprio. Negli anni successivi si affermarono nomi come Lisa Fonssagrives, Dovima, Wilhelmina Cooper e Carmen Dell’Orefice, ancora oggi in passerella e davanti all’obiettivo a più di novant’anni.
Le modelle delle Fashion Week tra anni Settanta e Novanta
Per ottenere delle migliori condizioni di lavoro, le modelle delle Fashion Week hanno dovuto attendere l’inizio degli anni Settanta, periodo in cui, ad esempio, Margaux Hemingway firmò contratti milionari e apparve sulla copertina del Time.
Le agenzie di moda, ormai diffuse in tutto il mondo, divennero poi sempre più abili a scovare bellezze in ogni angolo del pianeta, proponendo così una maggiore varietà di etnie. Accanto alle ragazze bianche cominciarono ad apparire giovani brasiliane, mentre nel 1974 Beverly Johnson divenne una delle prime modelle afroamericane di fama mondiale.
È con gli anni Ottanta e Novanta, però, che le indossatrici diventano vere e proprie star. Nacque infatti il fenomeno delle top model grazie a nomi come Linda Evangelista, Naomi Campbell e Cindy Crawford. Le modelle iniziarono quindi a essere portate in passerella non più come tele bianche a servizio delle maison, ma come donne con una propria identità, chiamate a impreziosire le collezioni degli stilisti con la loro personalità spumeggiante.
Le modelle sopra i quaranta alle ultime Fashion Week
La rivoluzione del nuovo millennio
Da un punto di vista dei corpi, la vera rivoluzione inizia solo con l’avvento del nuovo millennio. Fino a quel momento scelte in taglie standard e lontane dalle misure delle donne che avrebbero dovuto acquistare gli abiti, le modelle delle Fashion Week hanno cominciato poco alla volta ad assomigliare di più alle clienti delle case di moda.
Il mondo patinato delle passerelle, presentato come un sogno irrealizzabile ed esclusivo, è così diventato via via sempre più rappresentativo della realtà, mostrando come la vera bellezza risieda in ogni persona e trovi nell’unicità la sua caratteristica migliore.
I défilé e i servizi fotografici hanno avuto come protagoniste ragazze con disabilità, calve, albine, curvy o con la vitiligine. Le ultime Fashion Week sembrano quindi avere aggiunto un nuovo tassello a questo lungo percorso, togliendo dai parametri di scouting l’età. La completa inclusività continua ancora oggi a essere un tema controverso all’interno del sistema moda. Guardandosi indietro è però possibile vedere quanti passi sono già stati compiuti, senza dimenticare quelli che ancora restano da fare.
Da marieclaire.com.mx
Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione.
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