Olindo Romano, il racconto inedito della strage di Erba: «Raffaella uccisa a sprangate, Rosa ha pensato al bambino. Se lo meritavano…»
Olindo Romano e la strage di Erba, il racconto inedito andato in onda ieri sera a Quarto Grado, la trasmissione Mediaset di Rete 4. Una ricostruzione con frasi choc della notte dell’11 dicembre 2006 in cui insieme alla moglie, Rosa Bazzi, uccise a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e infine la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie ad una malformazione congenita alla carotide che gli evitò la morte per dissanguamento. Frigerio è poi morto nel settembre del 2014.
Il video di Olindo risale all’epoca di poco successiva alla strage
Nel video diffuso da Quarto Grado, quando parla Olindo Romano e racconta la strage è il 24 febbraio 2007, un video che non era mai stato diffuso. La coppia ha confessato il delitto di 10 gennaio 2007, poi i due hanno ritrattato e adesso si proclamano innocenti. Condannati in via definitiva all’ergastolo hanno ottenuto la revisione del processo. La prima udienza è fissata per il primo marzo prossimo a Brescia, in Corte d’appello, alle ore 9.
Le parole di Olindo Romano a Quarto Grado
Nel video mandato in onda la sera di venerdì 23 febbraio 2024 da Quarto Grado, Olindo Romano racconta: «La comunicazione del processo è arrivata tre mesi prima. La cosa che mi ha dato più fastidio è stata questa, che in quei giorni lì, il marito è arrivato dentro con il furgone tutto scassato. Raffaella (Castagna, ndr) ha detto a mia moglie ‘quando andiamo in tribunale, con i soldi che prendiamo, ci compriamo un furgone noi’. Lì non ci abbiamo più visto. Abbiamo provato a seguirla per darle giù quattro legnate. Poi ci è andata male. Quella sera lì ci è andata bene. Io non voglio giustificarmi. Noi non avevamo un piano per ammazzarli, volevamo solo dare una fila di botte».
Nessun rimorso per la strage di Erba
Ma Olindo Romano, che ha ammesso di non provare rimorso per l’omicidio plurimo, ha raccontato di aver tentato di colpire Raffaella Castagna, trentenne impiegata part-time, già prima: «L’aspettavamo nel portoncino con la spranga di ferro. Quella sera lì ci è andata bene perché siamo arrivati e c’era la porta aperta. La terza volta è andata bene. Io avevo la spranga e mia moglie il coltello. Quella sera sono entrato prima io perché mia moglie è piccolina, aveva mal di testa. La prima che c’era davanti era Raffaella. Due colpi, un colpo ed è caduta per terra secca. La madre idem. Non ho visto cosa ha fatto mia moglie. Ma sicuramente è andata là e ha sgozzato il bambino. Poi non so se ha dato qualche coltellata anche a Raffaella. Dopo abbiamo dato fuoco, abbiamo chiuso la porta, e ce ne siamo andati», ha continuato.
Qual è il motivo della strage?
«Io sono tranquillissimo. Però la spugna quando è piena, esplode. Avevo anche vergogna ad andare a suonare il campanello e a dire se ci lasciava dormire. Tirava fuori tutte le scuse possibili. Poi, sono arrivati i tossici e i drogati. Io non sono mai stato razzista, ci sono diventato. L’abbiamo seguita e lei ha chiamato i vigili» ha detto. «L’abbiamo uccisa perché ci ha denunciati. La fine che ha fatto se l’è meritata» ha aggiunto l’uomo.
La moglie Rosa Bazzi esce ogni giorno dal carcere
Condannata all’ergastolo con il marito Olindo Romano per la strage di Erba, Rosa Bazzi esce dal carcere ogni giorno per lavorare in una cooperativa sociale. Il programma di Rete 4 ‘Quarto Gradò ha rivelato questa sera che Rosa Bazzi dopo 17 anni di detenzione da gennaio 2024 esce ogni giorno dal carcere di Bollate. Alle prime luci dell’alba, dal lunedì al venerdì, raggiunge il posto di lavoro che le è stato assegnato presso una cooperativa nell’hinterland milanese. Martina Maltagliati, l’inviata del programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, ha seguito la Bazzi per due giorni. Le telecamere di ‘Quarto Gradò l’hanno ripresa mentre deposita sacchi dell’immondizia anche all’esterno dell’azienda. Rosa si occupa quindi di pulizie proprio come nel suo ultimo impiego prima della strage. Oggi Rosa ha 60 anni, all’epoca dei fatti ne aveva 43.
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