Il Covid anticipa la pensione

Il Covid anticipa la pensione

Chi ha perso il lavoro con il Covid può accedere all’Ape sociale o può mettersi in pensione se è un lavoratore precoce. A precisarlo è l’Inps nel messaggio n. 4192 del 24/11/2023 con i placet dei ministeri del lavoro e dell’economia. La doppia uscita d’emergenza è offerta, in particolare, ai disoccupati che hanno fruito dell’esodo incentivato nel periodo di pandemia e di blocco dei licenziamenti durato fino al 31 marzo 2021. La novità, aggiunge l’Inps, vale sia per le nuove richieste (ma manca un solo giorno al termine, fissato a domani 30 novembre, per entrambi le misure per l’anno 2023) sia per le richieste pendenti o respinte, che l’Inps riesaminerà senza necessità di ulteriori input da parte degli interessati.

Ape sociale e pensione precoci. Sono due misure simili per il fatto che agevolano l’uscita dal mondo del lavoro ai soggetti che, per qualche ragione, non sono occupati. L’Ape sociale non è un vero e proprio pensionamento: riconosce un assegno a carico dello stato, a chi ha 63 anni d’età e non è titolare di pensione, finché non matura una pensione. L’uscita dei precoci, invece, è vero e proprio pensionamento agevolato: con 41 anni di contributi a chi ha almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del 19° anno d’età (perciò lavoratori precoci). Sia l’Ape sia la pensione dei precoci sono fruibili in tassative ipotesi di legge, tra le quali «l’essere disoccupato».

Il Covid e il blocco licenziamenti. Il blocco dei licenziamenti e la sospensione di quelli avviati dal 23 febbraio 2020 è stata una delle misure a contrasto del Covid, che poteva essere derogata dai lavoratori, mediante la loro spontanea adesione ad accordi aziendali d’incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro (in base all’art. 14 del Decreto legge n. 104 del 14/08/2020 o del comma 311, dell’art. 1 della Legge n. 178 del 30/12/2020). In tal caso, il rapporto di lavoro cessava mediante «risoluzione consensuale» con diritto alla Naspi (indennità di disoccupazione).

Sì al prepensionamento. A distanza di oltre due anni, l’Inps dà la possibilità di accesso all’Ape sociale e alla pensione dei precoci ai disoccupati, tali in conseguenza della risoluzione consensuale in base agli accordi d’incentivo all’esodo secondo la disciplina Covid. Tale risoluzione, in altre parole, diventa una delle ipotesi di cessazione del rapporto utili ai fini del riconoscimento delle due misure (Ape e precoci). L’Inps precisa che la novità si applica alle nuove istanze di accesso alle due misure e anche alle domande pendenti e a quelle respinte, che verranno riesaminate, salvo che non sia intanto intervenuta una sentenza passata in giudicato con esito sfavorevole al lavoratore.

Chi è «disoccupato». Infine, l’Inps indica nuove causali di cessazione del rapporto di lavoro con diritto di accesso alle due misure: il «mancato superamento del periodo di prova» e la «cessazione dell’attività aziendale». Inoltre, ai fini del riconoscimento della sola pensione anticipata ai lavoratori precoci, l’Inps precisa che l’accertamento dello stato di disoccupazione deve essere verificato sulla base dei criteri della disciplina generale, per cui si conserva anche se si svolge un’attività di lavoro con reddito fino a 8.174 (dipendente o parasubordinata) o fino 5.500 euro (lavoro autonomo).