Il nuovo governo fa retromarcia, stop alla lotta al fumo
Il nuovo governo neozelandese ha dichiarato di voler eliminare il divieto di fumo. Sotto il precedente governo, guidato da Jacinda Ardern, era stata approvata una legge che avrebbe vietato la vendita di sigarette l’anno prossimo a tutti i nati dopo il 2008. Il fumo è la principale causa di morte evitabile in Nuova Zelanda e la politica adottata dal precedente governo mirava a impedire alle giovani generazioni di prendere il vizio del fumo.
L’improvvisa inversione di rotta che coincide con un cambiamento politico forte avvenuto con le elezioni del 14 ottobre ed è stata aspramente criticata dagli esperti in ambito di salute. «Siamo sconcertati e disgustati; si tratta di compiere un passo indietro rispetto a misure sanitarie eccellenti a livello mondiale», ha spiegato alla Bbc, Richard Edwards, ricercatore sul controllo del tabacco ed esperto di salute pubblica presso l’Università neozelandese di Otago. «La maggior parte dei gruppi sanitari neozelandesi è sconcertata da ciò che il governo ha fatto e lo invita a fare marcia indietro».
La misura Smokefree approvata lo scorso anno era stata acclamata a livello internazionale: comprendeva la limitazione del numero di rivenditori di tabacco e la riduzione del livello di nicotina nelle sigarette. Era stato stimato che la legge antifumo avrebbe potuto salvare fino a 5.000 vite all’anno.
Sebbene fosse stata elogiata come politica di salute pubblica, la misura Smokefree aveva suscitato l’opposizione di alcuni gruppi imprenditoriali in Nuova Zelanda. I proprietari di edicole e negozi avevano criticato la perdita di entrate, anche con le sovvenzioni del governo. Alcuni parlamentari, tra cui il nuovo primo ministro Chris Luxon, avevano posto l’accento sul fatto che il divieto potesse aprire la strada ad un mercato nero del tabacco.
Il partito di centro-destra, National – che ha ottenuto il 38% dei voti alle elezioni del 14 ottobre è riuscito venerdì 24 novembre a formare un governo di coalizione dopo settimane di negoziati politici – e ha giustificato la scelta con ragioni economiche e di bilancio. «Dobbiamo ricordare che le modifiche alla legislazione antifumo avrebbero avuto un impatto significativo sui libri contabili del governo, con circa un miliardo di dollari» ha spiegato Nicola Willis, ministro neozelandese delle Finanze.
Si ritiene che la precedente norma neozelandese avesse ispirato il governo britannico nell’annuncio, a settembre, di un simile divieto di fumo per i giovani. Una portavoce del governo britannico ha fatto sapere che la posizione del primo Ministro Rishi Sunak è rimasta invariata dopo la retromarcia della Nuova Zelanda.
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