Soldati del battaglione Netzah Yehuda – immagine d’archivio
Il battaglione Netzah Yehuda, noto da tempo alle cronache israeliane e nel mirino degli Stati Uniti che a breve potrebbero emettere sanzioni contro i suoi membri, è un’unità militare politico-religiosa ad hoc: ne fanno parte giovani ultra-ortodossi, insieme ai cosiddetti ‘giovani delle colline’ che provengono da avamposti illegali nella Cisgiordania occupata, spesso noti già dall’adolescenza allo Shin Bet per violenze contro i palestinesi e scontri con le forze dell’ordine. A diffondere la notizia delle possibili sanzioni è stato il media Usa Axios, che ha citato tre fonti statunitensi a conoscenza della questione. Sarebbe in particolare il segretario di Stato americano Antony Blinken che dovrebbe annunciare entro pochi giorni il provvedimento contro il battaglione delle forze di difesa israeliane, per violazioni dei diritti umani nella Cisgiordania occupata e sarebbe la prima volta che gli Usa impongono sanzioni contro un’unità dell’esercito israeliano.
Netzah Yehuda, è stato creato alla fine degli anni ’90 per permettere agli ultra-ortodossi di fare la leva militare, dando loro modo di prestare servizio in condizioni compatibili con lo stile di vita religioso: cibo kosher, niente donne soldato nella base, tempo extra per le preghiere e lezioni quotidiane di Torah. Come ha sottolineato su Haaretz Anshel Pfeffer, che li segue dal 2000, Netzah Yehuda non è solo omogeneo da un punto di vista religioso ma anche politico: tra i suoi soldati è forte la convinzione che gestire e controllare i palestinesi sia una missione santa, e questo incoraggia l’uso della violenza. Opera principalmente in Cisgiordania, ed è noto per i comportamenti indisciplinati e la brutalità dei suoi componenti. Nel 2005 l’Idf scelse di non farlo partecipare al disimpegno delle colonie da Gaza per il timore che i suoi soldati si rifiutassero di obbedire agli ordini.
La rabbia di Netanyahu per le possibili sanzioni al battaglione: “Assurdità”
“Le sanzioni non devono essere imposte alle forze di difesa israeliane!”, ha scritto, in un post su X, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, commentando le indiscrezioni sulle sanzioni contro “Netzah Yehuda”. “Nelle ultime settimane ho lavorato contro l’imposizione di sanzioni ai cittadini israeliani, anche nelle mie conversazioni con alti funzionari del governo americano. In un momento in cui i nostri soldati combattono i mostri del terrore, l’intenzione di imporre sanzioni a un’unità dell’Idf è il massimo dell’assurdità e un basso livello morale. Il governo da me guidato agirà con tutti i mezzi contro queste mosse”.
“Il battaglione Netzah Yehuda è una parte irrinunciabile delle Forze di Difesa Israeliane – ha dichiarato Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra di Netanyahu ed ex capo di stato maggiore dell’Idf – È soggetto al diritto militare e deve operare nel pieno rispetto del diritto internazionale. Lo Stato di Israele ha un sistema giudiziario forte e indipendente che valuta meticolosamente qualsiasi denuncia di violazione o deviazione dagli ordini dell’Idf e dal codice di condotta, e continuerà a farlo”.
Secondo il Guardian le organizzazioni che si battono per il rispetto dei diritti umani lamentano da tempo il fatto che l’Idf non indaga e persegue adeguatamente le violazioni dei diritti umani commesse di militari. Per il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, per quanto riguarda gli incidenti ‘controversi’, le Idf “stanno invece lavorando e continueranno a lavorare per indagare su ogni evento insolito in modo mirato e in conformità con la legge”. Le Forze di difesa israeliane, ha poi tenuto a puntualizzare, non sono al corrente delle notizie secondo cui gli Stati Uniti intendono sanzionare il battaglione Netzah Yehuda, ma “se sarà presa una decisione, la valuteremo”.
Hagari ha quindi ricordato che i militari inquadrati in quel battaglione “partecipano ora alla guerra nella Striscia di Gaza, con coraggio e professionalità, mantenendo i valori e lo spirito dell’Idf e i principi del diritto internazionale. Negli ultimi anni, le truppe del battaglione sono state al centro delle attività operative 24 ore su 24, per mantenere la sicurezza dei cittadini dello Stato di Israele, oltre ad essere un battaglione leader nell’integrazione delle truppe ultraortodosse nell’Idf”.
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