Stragi nazifasciste, niente proroga per i risarcimenti. “È una vergogna”
Empoli, 14 febbraio 2024 – Le risorse sono poche e in molti potrebbero non avere nemmeno un euro di risarcimento. Un verdetto inaccettabile per le famiglie delle vittime delle stragi nazifasciste. Sono oltre sessanta i ricorrenti che dall’Empolese Valdelsa hanno intentato causa per ottenere un indennizzo in seguito ai danni e alle sofferenze patite per i crimini di guerra del Terzo Reich, come previsto dal fondo istituito nel 2022 dal governo Draghi. Tra questi ci sono anche i familiari di Carlo Castellani, indimenticato bomber dell’Empoli, morto a Gusen dopo essere stato deportato. Familiari che ora, dopo ottant’anni, potrebbero finalmente avere giustizia, in attesa dei verdetti che arriveranno dalle aule dei tribunali. Per molte altre famiglie, però, ormai potrebbe essere troppo tardi. Chi non ha ancora presentato causa, infatti, rischia di essere tagliato fuori.
La denuncia arriva dal senatore empolese del Pd, Dario Parrini, che da anni si batte per garantire giustizia ai parenti delle vittime. “Il governo ha dato formalmente parere contrario all’emendamento presentato dai deputati Pd per ottenere una riapertura dei termini, fino al 30 aprile 2024, per avviare azioni risarcitorie – attacca Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama –. Si tratta di un ulteriore schiaffo in faccia ai familiari delle vittime di crimini nazifascisti visto che sono ancora centinaia quelli che non sono al corrente di questo diritto, o che non ne sono venuti a conoscenza in tempo per introdurre azione giudiziaria entro il precedente termine del 30 dicembre”.
Insomma, il tempo è ormai scaduto e la riapertura dei termini – a meno di un ripensamento da parte del governo – sembra destinata a rimanere solo un’illusione. Suona come una beffa per quelle famiglie che non hanno fatto in tempo a intentare causa. “In generale questa è una vera vergogna, perché molte persone sono venute a conoscenza di questa opportunità solo da poco tempo”, attacca Parrini. L’emendamento era in discussione ieri in Commissione Affari Costituzionali della Camera e proprio lunedì il senatore dem ha incontrato una rappresentanza dei parenti delle vittime, insieme alle associazioni e ad alcuni sindaci del territorio: “Abbiamo ribadito la necessità di lotta – insiste il senatore del Pd –. Mi sconcerta la tenacia con cui il governo, in prima persona in Parlamento e tramite l’Avvocatura nei tribunali, insiste a sbattere porte in faccia ai familiari delle vittime. Questo comportamento è una ferita storica e civile”.
Solo un mese fa Parrini aveva fatto un appello alla premier Giorgia Meloni a “mettersi una mano sulla coscienza” per garantire gli indennizzi alle famiglie e porre fine all’opposizione dell’Avvocatura. “I rappresentanti dei gruppi di opposizione alzeranno la voce più che possono in commissione – conclude Parrini –, ma a questo punto la possibilità che il governo cambi idea o che la maggioranza voti contro il parere del governo sono pochissime”.
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