Finalmente, i rettori si ribellano

(note) – BattistaGIO.jpg – 1225237 – esterne-5d79e40c-2a0d-48f7-b8a2-ffe1254360bc – image/jpeg – inviato da “c.renda”

Finalmente. Finalmente i Senati accademici che mostrano un po’ di dignità e non deliberano boicottaggi anti-Israele chinando il capo avendo alle spalle gruppetti tumultuanti e minacciosi. Finalmente le ragioni delle ricerca libera, della libertà d’insegnamento, dell’apertura scientifica e culturale, dello scambio tra centri di ricerca, della curiosità intellettuale, della distinzione tra scienza e passioni ideologiche, finalmente le ragioni sembrano farsi strada.

Dopo il collasso di Torino e di Pisa, a Roma la rettrice Antonella Polimeni con il Senato accademico della Sapienza fa dell’Università un’Università seria scatenando l’ira delle truppe d’assalto che, pacifiche e dialoganti, cercano di mettere a soqquadro un commissariato.

Dice di no anche l’Università di Napoli che non ammaina il vessillo della libertà di ricerca malgrado intimidazioni e intimazioni.

Dice di no l’Università di Bari.

Dice di no l’Università di Padova.

Sembrava una battaglia perduta, con Torino e Pisa che avevano ceduto, con l’umiliazione dell’unanimità coatta. E poi non era e non è soltanto una scelleratezza italiana: negli Stati Uniti un rettore che si era opposto al boicottaggio deve andare in giro protetto da una scorta dopo le concrete minacce ricevute. Nessuna notizia, invece, dell’Università che ha stabilito un rapporto di collaborazione con quella di Kerat, Afghanistan, dove alle donne nemmeno è consentito di entrare.