Il freddo piega la Russia, gli abitanti senza elettricità e riscaldamento a casa cucinano per strada a -25°: «I fondi solo per la guerra»

Il freddo piega la Russia, gli abitanti senza elettricità e riscaldamento a casa cucinano per strada a -25°: «I fondi solo per la guerra»

L’inverno rigido sta mettendo a dura prova l’infrastruttura sovietica in Russia, lasciando migliaia di cittadini senza riscaldamento. Le tubature dell’acqua calda cedono, l’elettricità manca e i termosifoni si congelano. A Klimovsk, una città della regione di Mosca, è stata allestita una cucina mobile con un forno a legna per i residenti rimasti al freddo e impossibilitati a cucinare.

A Novosibirsk, Siberia, la rottura di una conduttura ha causato ustioni a 13 persone e ha lasciato interi condomini senza riscaldamento, in uno degli inverni più rigidi di sempre, riporta il Telegraph.

Nel frattempo a Khimki, un sobborgo di Mosca, i residenti infreddoliti, per riscaldarsi, si rannicchiano intorno a un fuoco in mezzo alla strada. Fanno -25°C. «Non abbiamo riscaldamento dal 2 gennaio. Le autorità sono consapevoli del problema», ha detto una donna in un video in cui diverse persone tenevano in mano cartelli di “SOS”. «Per favore aiutateci, siamo disperati».

150mila residenti sono rimasti senza riscaldamento 

Diverse città e regioni della Russia sono rimaste senza riscaldamento dalla fine di dicembre, quando le temperature invernali sono scese sotto lo 0, scrive il Moscow Times.

A Podolsk, a sud di Mosca, almeno 150mila residenti sono rimasti al freddo, mentre nella città siberiana di Novosibirsk si sono verificati due incidenti in una settimana in cui l’acqua bollente ha attraversato le strade a causa della rottura delle tubature, ferendo gli abitanti del luogo.

Si cucina per strada

Le proteste contro «l’incompetenza delle autorità» si stanno diffondendo in tutto il Paese, proprio a pochi mesi dalle imminenti elezioni presidenziali. I video diffusi da diverse località, tra cui Nizhny Novgorod e Klimovsk, testimoniano evacuazioni in appartamenti allagati da acqua bollente.

«L’appartamento è completamente distrutto, è inabitabile», ha detto un uomo mentre filmava l’acqua che colava dal soffitto. «Certo che la gente è sconvolta. Sono al freddo dall’11 gennaio», ha detto un residente. «Non sono affatto sorpresa. Sarebbe successo prima o poi, perché i tubi che sono scoppiati risalgono agli anni ’60».

Le tubature saltano, non c’è elettricità e i radiatori si stanno congelando in tutta la Russia. In strada si vedono delle cucine da campo, dove le persone cucinano i pasti nel gelo dell’inverno.

Le proteste

Le proteste, seppur vietate, crescono in regioni come il Bashkortostan e il Dagestan, mentre le mogli e le madri dei soldati chiedono il ritorno dei propri cari dall’Ucraina. Gli analisti sottolineano che queste emergenze, risultato di un lungo sottofinanziamento dell’infrastruttura civile, minano il messaggio del Cremlino sulla leadership di Vladimiri Putin. Anche se, con tutta probabilità, questo non minaccerà la sua ennesima vittoria alle elezioni.

Putin ha dato priorità al suo esercito rispetto alle richieste dei civili, approvando un massiccio aumento dei finanziamenti militari sequestrando tutto, dai centri commerciali alle panetterie, per produrre armi per lo sforzo bellico in Ucraina.