Cure anti-infarto, nuovo studio su rischi e benefici
(Adnkronos) – I beta bloccanti sono farmaci “che agiscono bloccando i recettori beta adrenergici del cuore riducendo il lavoro cardiaco e quindi migliorandone il compenso e la sopravvivenza. Per questo ormai da molti anni questi farmaci sono tra i più utilizzati nella terapia delle malattie cardiache ed in particolare in quelle coronariche e nel post infarto. Tutte le linee guida sulla terapia di questa patologia infatti prevedono obbligatoriamente l’utilizzo dei beta bloccanti come pilastro per migliorare la sopravvivenza e ridurre la probabilità di recidive dell’infarto. In uno studio presentato all’ultimo congresso dell’American College of Cardiology ed appena pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ coordinato dal Karolinska Institute di Stoccolma mette in discussione proprio il beneficio dei beta bloccanti nel prevenire un secondo attacco di cuore o nel ridurre la mortalità nei pazienti in cui l’infarto miocardico è stato curato in tempi brevi e quindi il danno cardiaco non è stato importante”. Così Antonio Giuseppe Rebuzzi, professore di Cardiologia dell’Università Cattolica di Roma, in un articolo su ‘Il Messaggero’.
“Sono stati studiati oltre 5.000 pazienti arruolati tra il primo ed il settimo giorno dopo un infarto miocardico acuto e che avevano una coronografia positiva per stenosi coronarica ma in cui la contrattilità del muscolo cardiaco valutata eco cardiograficamente era normale o comunque ridotta in maniera non grave- prosegue Rebuzzi – In metà circa dei pazienti è stata fatta una terapia comprendente come da linee guida dell’infarto l’utilizzo di beta bloccanti nell’altro gruppo si è invece prescritto una terapia senza l’utilizzo di questi farmaci dopo un periodo di ‘follow up’ di circa tre anni e mezzo si è valutata in entrambi i gruppi l’incidenza di decessi, di recidiva, di infarto miocardico ed inoltre il numero di ospedalizzazioni per fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, ictus o di interventi per impianto di pacemaker. Il risultato è che non vi era alcuna differenza significativa tra i due gruppi per alcuna delle variabili considerate”.
“In compenso non vi era alcuna differenza neppure per le reazioni avverse da loro provocate dai beta bloccanti, quale ad esempio la bradicardia l’asma o altro. Questo studio – suggerisce il cardiologo – che viene dopo altri studi più piccoli, ma che hanno ottenuto risultati simili, chiarisce in maniera evidente che nei pazienti con recente infarto miocardico che però non ha ridotto in modo grave la contrattilità del muscolo cardiaco, un trattamento di routine con alcuni farmaci quali beta bloccanti non è assolutamente utile, anzi da loro rischia di provocare spiacevoli effetti collaterali”.
“Questo ci porta una volta una volta di più alla necessità di calibrare la terapia sulle reali necessità del singolo paziente. No alla routine: non è infatti pensabile che tutti i pazienti che hanno avuto un infarto siano trattati allo stesso modo quale che sia il danno provocato, gli stessi farmaci sono superflui e vanno prescritti”, conclude.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora