Vitoria Bueno, la ballerina nata senza braccia star dei talent show: «Bullizzata a scuola, in palestra mai. Nella danza contano i piedi»
Quando Vitoria Bueno era solo una bambina, la gente di Santa Rita do Sapucaí, nello stato brasiliano di Minas Gerais, faceva la fila per vedere la piccola senza braccia. Ora, quasi ventenne, Vitoria è una ballerina con oltre mezzo milione di follower su Instagram e ha ispirato milioni persone in tutto il mondo con le sue performance straordinarie, ma ha anche partecipato a talent show internazionali come “Das Supertalent” in Germania e “America’s Got Talent: All-Stars” negli Stati Uniti.
La danza
Il sogno di diventare una ballerina è nato quando aveva cinque anni, e ha chiesto alla mamma di iscriverla a una scuola di danza. Lei le aveva risposto di no, perché temeva che potessero prenderla in giro, come già facevano a scuola. Ma Vitoria ha avuto la meglio, e ha inseguito il suo sogno cconquistando anche una medaglia d’oro dalla prestigiosa Royal Academy of Dance: «Per me le braccia sono solo un dettaglio, quando ballo le seguo con gli occhi come se fossero lì», ha detto la ballerina in un’intervista al Correre della Sera. La danza non è solo diventata la sua passione, ma anche una fonte di forza e autostima. Vitoria ha imparato che le sue mancanze fisiche sono solo un dettaglio quando si tratta di esprimersi attraverso la danza, e che i suoi piedi possono essere strumenti incredibilmente potenti sul palcoscenico: «L’accademia è la mia seconda famiglia, il posto in cui ho imparato a lavorare di squadra, ad assumermi le mie responsabilità e a dare sempre il massimo. Se durante un’esibizione mi capita di cadere mi rialzo, improvviso e ricomincio a danzare, tenendo sempre la testa alta. Nella vita cerco di fare lo stesso». E ancora: «Se a scuola venivo bullizzata, in palestra non è mai accaduto».
La disabilità
Nonostante la fama e il successo, Vitoria è rimasta umile e grata per le opportunità che ha avuto. Vive ancora con la sua famiglia a Sapucaí, dove coltiva anche altre passioni come il make-up e si faportatrice di speranza per i bambini con disabilità: «Vorrei dire loro che la condizione non li definisce come persone. E che non devono mai smettere di sognare e lottare per i loro obiettivi. Nella vita ognuno può fare quello che vuole, ma non deve mai arrendersi».
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