Bisoli, esordio col sorriso: “Complimenti alla squadra”
di Alessandro Bedoni
ASCOLI
Nella sala stampa del ’Del Duca arriva un Pierpaolo Bisoli che accetta di buon grado e con una buona dose di sano realismo il pari strappato dal suo Modena sul campo dell’Ascoli. Un esordio, il suo, sulla panchina gialloblù, del quale si dichiara soddisfatto e del quale parla con quella schiettezza e onestà che già avevamo conosciuto nella conferenza stampa di mercoledì scorso in cui era stato presentato.
“Cosa mi è piaciuto oggi? Tutto. Nei primi venti minuti abbiamo avuto più di un’occasione per andare in vantaggio. Il non avere fatto gol è una conseguenza del momento, di questa pressione che inevitabilmente si fa sentire quando sono dodici partite che non vinci. Alla mia squadra però faccio i complimenti, ha giocato a ritmi alti, ha pressato e a parte il rigore non ha fatto fare un solo tiro in porta agli avversari. Il rigore è stata una ingenuità, ma quella in una gara la devi mettere in preventivo. La ripresa ha mostrato la classica partita di Serie B, ma anche nel secondo tempo le situazioni importanti le abbiano avute noi con Bozhanaj. Proseguendo su questa strada, io vi dico che se ne giochiamo dieci almeno sei le porti a casa con i tre punti”. Si è vista una squadra con il piglio aggressivo che il neo mister canarino chiede: “Se gli avversari non hanno tirato mai in porta vuol dire che c’è stata aggressività – prosegue il nuovo allenatore dei canarini –. Non li abbiamo fatti entrare nella nostra area di rigore: non pensate che siccome l’Ascoli è terzultimo sia una cosa facile venire nel loro stadio e riuscirci. Il campionato di B è tremendamente difficile, lasciatemi ribadire che io sono strafelice della prestazione”. Poi Bisoli termina il concetto in un modo che, al di là degli aspetti contrattuali, dice molto sul suo futuro in gialloblù: “Se continuiamo su questa strada vi assicuro che il prossimo anno ci divertiremo”.
Gli si chiede di Gagno: “Ha fatto una settimana di lavoro importante. Seculin si è allenato solo giovedì e venerdì, e siccome ho visto Gagno in una buonissima condizione l’ho fatto giocare”. Ci soffermiamo su due giocatori che hanno meglio rappresentato, nella prestazione, la sua idea di dedizione sul campo, Santoro e Palumbo: “Santoro? Strepitoso. Palumbo ha giocato la gara che io chiedo, ma è molto dispendiosa, facendo una pressione costante sugli avversari, impedendo loro di giocare palle pulite. Ma non solo loro due, anche altri hanno fatto un match importante, come ad esempio i due centrali. Dalle punte mi aspettavo quello che mi hanno dato, hanno fatto un gran lavoro sporco e tenuto su palla. Però a loro chiedo che, quando hanno una palla importante, e sia Gliozzi che Strizzolo le hanno avute, devono essere più cattivi”. E quindi c’è bisogno di allenare il cinismo: “Riuscirò a farlo solo quando sarò capace di liberare loro la testa e di conseguenza potranno tirare in porta con la gioia. Oggi intanto abbiamo messo un pezzettino, la gioia di non farci tirare in porta…”
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