Cecilia Strada lancia candidatura Ue, più giustizia sociale
“L’invio delle armi in Ucraina non ha funzionato. Dopo due anni dall’inizio della guerra, se fosse bastato il sostegno militare e l’invio delle armi, staremmo festeggiando l’Ucraina in pace, invece stiamo ancora contando i morti. Dalla guerra se ne esce solo con il negoziato: dopo due anni è il tempo del cessate il fuoco”. A dirlo è stata Cecilia Strada, candidata alle Europee come capolista del Nord-Ovest per il Pd, intervenendo in radio a L’attimo fuggente condotto da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi. E alla domanda se voterebbe contro l’invio di nuove armi all’Ucraina, Strada risponde che “fortunatamente il Pd è una galassia, non un monolite, in cui ci sono deputati e senatori che hanno votato contro mantenendo la libertà di espressione. La mia posizione è che bisogna togliersi dalla testa che la guerra sia un fatto inevitabile. Non creeremo pace invitando ventisette stati membri a riarmarsi e costruire arsenali. Ma non sono contraria alla creazione di un esercito europeo, che è mettere a sistema gli eserciti nazionali, non è corsa al riarmo”.
Ancora Strada aggiunge: “Nella campagna Pd per le Europee uno slogan dice: Un’Europa per la pace, non un’Europa di guerra. Quello è il costruire la pace, è come facciamo a metterci a lavorare su un sistema che escluda la guerra dal suo paesaggio. Mi pare che anche Schlein sia molto chiara sul cessate il fuoco. Se devo scegliere tra Alemanno e Guerini, scelgo la campagna elettorale del Pd per le Europee”.
Sul tema dell’invio di ulteriori armi all’Ucraina interviene anche Pina Picierno, europarlamentare uscente del Pd e ricandidata alle elezioni di giugno: “Il sostegno difensivo militare, politico, sociale ed economico a Kiev non può essere messo in discussione e per quel che riguarda la nostra famiglia politica europea rappresenta un punto non derogabile; su questa sfida si gioca un pezzo della sicurezza europea, del futuro delle nostre democrazie liberali e della pace nel mondo libero. Se oggi l’Ucraina esiste ancora è per il sostegno che l’Europa e i Paesi della Nato hanno costantemente fornito al popolo ucraino. L’unica pace giusta e possibile passa per l’integrità territoriale ucraina”.
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