La presentazione del team Gresini rappresenta l’inizio di una nuova era per Marc Marquez, quella in cui sveste i colori Honda e si mostra con quelli ormai caratteristici del team Gresini. Guiderà una Ducati, la Desmosedici GP23, e si mette in gioco per tornare a vincere, ma soprattutto a divertirsi.
Sembra strano in un primo momento vedere Marc con un’uniforme diversa, tuttavia ci si fa subito l’abitudine. La velocità l’ha mostrata sin dal primo momento, è apparso a suo agio nel box e sulla moto. Tornerà a condividere il garage con suo fratello Alex e questo sarà di grande aiuto, il riferimento della famiglia è sempre stato importante. “Dopo undici anni con lo stesso team, è strano i primi tempi. Ma quando ho preso la decisione, ero pienamente convinto”, spiega Marc nella conferenza post presentazione.
“Ovviamente, arrivare in un team come Gresini con mio fratello come compagno di squadra renderà il cambio più facile. Ma sapevo che sarebbe stato così, mi sono sentito molto a mio agio già dal primo test a Valencia. Tutti erano nervosi, ma già in questi giorni abbiamo trascorso del tempo insieme”, prosegue.
Quali sono le tue aspettative per questa nuova avventura?
“Una cosa è l’aspettativa, l’altra è l’approccio. Il mio approccio è provare a essere veloce in pista. Se posso essere un decimo più veloce già nel primo test, ci proverò. Ma un’altra cosa è l’aspettativa contro la realtà. La prima è molto alta da parte delle persone. Ma il mio lavoro è provare a dimenticarle tutte, lavorare nel mio box perché devo stare calmo, soprattutto all’inizio. Essere calmi non significa non essere veloce. Ovviamente ci proverò, ma non posso pretendere di lottare per la vittoria sin da subito. Gli ultimi quattro anni sono stati un incubo per me, non vinco una gara da due anni. Arrivo su una moto con cui due piloti in particolare, Pecco Bagnaia e Jorge Martin, stanno correndo da molti anni vincendo gare e campionati. Sono velocissimi e avranno la moto del 2024. Non si può pretendere di arrivare ed essere subito al loro stesso livello”.
In Honda avevi creato un rapporto speciale con la squadra. Quanto ci vorrà a costruirla con Gresini?
“Creare la stessa atmosfera che avevo in Honda è impossibile, perché l’ho costruita in più di dieci anni. Ma dobbiamo creare un’atmosfera professionale con delle belle persone con cui sin dal primo giorno mi sono sentito a mio agio. Alla fine, non è l’obiettivo, non si possono confrontare le due realtà. Con il tempo, con i test, con le gare, avremo un rapporto sempre migliore”.
Marc Marquez, Gresini Racing
Photo by: Gresini Racing
Marc Marquez, Gresini Racing
Quali sono state le tue prime impressioni nei test di Valencia?
“A Valencia mi sono sentito bene. Ovviamente il tempo è arrivato perché ho sentito il feeling con la moto, quando ho iniziato a spingere, il giro è arrivato. Ma sono curioso di provare la moto in Malesia, in Qatar… Piste dove ho sempre faticato di più. A Valencia di solito sono molto veloce, ma è stato un buon modo per iniziare. Avevo una sola moto nel box di solito ne avevo quattro nei test di Valencia. Quindi sono rimasto calmo perché mi hanno detto di non cadere, di portare la moto nel box. Sono curioso di vedere quale sarà il mio livello nei test in Malesia”.
Lo stile di guida tra Honda e Ducati è diverso. Quello che abbiamo visto a Valencia è il tuo stile definitivo?
“È un modo diverso di approcciare il tempo sul giro, soprattutto. La maniera di approcciare alle curve è completamente diversa, ho dovuto capire molte cose. Anche Honda ha dei punti molto forti in alcune parti della curva, ma non potevo usare quello stile che avevo per guidare la Ducati. L’uscita di curva, in particolare, era molto fluida, ma devo ancora imparare il modo di usare quella potenza e quel grip extra che ha la Ducati. A Valencia siamo andati bene, ma ancora non so se questo sarà il mio stile di guida con la Ducati, era il primo test, avevo guidato con un setup di altri che non sapevo e dovevo solo adattarmi”.
Quest’anno ti presenti all’inizio della stagione senza infortuni…
“Finalmente ho trascorso un inverno normale! Questa è un’altra cosa molto importante, perché dal 2018 tutti gli inverni li ho passati a fare riabilitazione alla spalla, al braccio. Ora che ho un inverno normale, proveremo a sfuggire dagli infortuni. Il motivo dei risultati con Honda non era solo la moto, ma anche il mio fisico”.
Alex Marquez, Gresini Racing, Marc Marquez, Gresini Racing
Photo by: Gresini Racing
Alex Marquez, Gresini Racing, Marc Marquez, Gresini Racing
Tu e Alex siete stati compagni di squadra già in Honda. Tornerete a condividere il box anche quest’anno, ma stavolta sarà diverso?
“Spero di avere un anno diverso, perché il 2020 è stato il mio anno peggiore, quello che ha cambiato tutto. Ovviamente speriamo di divertirci durante tutto l’anno, io lavorerò nel mio lato del box. La cosa importante per Alex sarà non mettersi addosso troppe aspettative perché io sarò nell’altro lato del box. Lui ha le sue aspettative e devono essere realistiche”.
Dici di non avere aspettative, ma Nadia Padovani ha detto che quest’anno si punta in alto.
“Quando prendono un pilota, è perché credono che possa andare forte. Hanno preso un rischio, hanno atteso la mia decisione fino a ottobre. Anche io voglio far bene, ma dobbiamo andare con calma. Honda? Hanno cambiato il project leader, quindi arriva. Il dubbio più grande è che non si sa quando. Potrebbe essere fra un mese, un anno o due. Questo era rischioso per il mio momento della carriera sportiva. Non per Honda, ma per me. Ho pensato che questa fosse la cosa più giusta da fare, sono convinto della mia decisione”.
Hai visitato la fabbrica Ducati, cosa hai visto? Hai parlato con Dall’Igna?
“Era più che altro una visita protocollare, dovevamo anche farlo tecnicamente, perché la Ducati usa i suoi parametri e le sue cose per raggiungere il livello di moto che ha. La moto è la 2023, la stessa che Pecco e Jorge Martin hanno terminato, e da lì si parte. E poi, se necessario, si può accogliere tutto quello che viene durante l’anno. Il mio compito è quello di ottenere il massimo. L’ho già detto e lo ripeto, mi sono sempre sentito amato dalla Ducati, altrimenti non avrei fatto questo passo, perché sono del team Gresini ma guidiamo una Ducati, Dall’Igna mi ha sempre trattato molto bene”.
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