Smog, il decalogo contro l’inquinamento: cosa fare per proteggere la nostra salute

Bologna, 20 febbraio 2024 – Prosegue l’allerta smog a Bologna e in tutta l’Emilia Romagna. A farne le spese, oltre all’ambiente, è anche la salute dei cittadini. Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulle malattie delle vie aeree e dei polmoni, infatti, sono ben documentati, come riportato ad esempio dalla World Allergy Organization e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per al quale i cambiamenti climatici, legati anche al progressivo riscaldamento del pianeta, avranno effetti rilevanti sulla salute e creeranno problemi sanitari da affrontare nei prossimi decenni. Anche per questo è importante sapere come muoversi per salvaguardare la propria salute e quella dei familiari più fragili. Ecco un decalogo su cosa conviene fare – e soprattutto non fare – per tutelarsi nei giorni di allerta, cioè quando il livello di Pm10 e di Pm2,50 nell’aria superano la media giornaliera stabilita dalla legge (50 µg/mc, da non superare più di 35 volte in un anno).

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Allerta smog in Emilia Romagna: valori alti delle polveri sottili

1) Valorizzare lo smart working

Le aziende, nei giorni di maggiore picco, possono cercare di potenziare lo smart working. Scelta che è stata fatta in grandi megalopoli inquinatissime, come Bangkok in Thailandia, ma che può essere utile anche nella Pianura Padana. Uno studio

condotto da ENEA su Roma, Torino, Bologna e Trento ha rivelato infatti che lo smart working consente di evitare circa 600 chilogrammi di anidride carbonica all’anno per lavoratore, con una diminuzione del 40%. In Italia, dove la motorizzazione è alta (666 auto ogni 1000 abitanti), il trasporto su gomma contribuisce significativamente alle emissioni totali di gas serra (25%), con le automobili responsabili del 70%.

2) Preferire i mezzi pubblici

Può aiutare anche limitare l’accesso delle auto private a favore dei mezzi pubblici. Dai dati raccolti dall’Ispra nel 2020, infatti, l’intero settore trasporti è responsabile del 37,3% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) in Italia. Le sole auto contribuiscono annualmente per il 19,06% agli ossidi di azoto emessi in totale dai vari settori di attività in Italia. Più basso, ma sempre significativo al 9,51%, è poi il contributo fornito dalle automobili alle emissioni totali di monossido di carbonio (CO).

3) Sport al mattino presto o in palestra

La concentrazione di sostanze inquinanti nell’atmosfera tende ad aumentare nel corso della giornata, quindi è meglio fare esercizio all’aperto al mattino presto. Se si decide, ad esempio, di correre al parco è utile minimizzare l’esposizione, adeguando tempo e intensità dell’esercizio alla qualità dell’aria. È meglio scegliere percorsi in aree verdi della città, evitando i punti più vicini a strade e autostrade. Quando poi l’allerta smog diventa più urgente, è opportuno praticare sport al chiuso, in palestra o a casa.

4) Mascherine: quali utilizzare

Le mascherine offrono effettivamente protezione contro gli agenti inquinanti, soprattutto per chi si muove in bicicletta o ha appena praticato sport intenso e di conseguenza incanalerebbe più aria inquinata. Questo accorgimento però non vale per tutte le mascherine! Le più utili sono le mascherine che riportano la sigla EN149. Possono avere tre tipi di filtri – FFP1, FFP2 e FFP3 – che conferiscono una protezione crescente. Le mascherine semirigide di carta, di solito usate contro la polvere, e quelle chirurgiche, invece, non riparano dalle Pm10. Sono quindi praticamente inutili.

5) Soggetti fragili

Chi ha allergie o patologie polmonari e respiratorie dev’essere ancora più attento. Quando gli inquinanti superano la soglia di guardia è meglio evitare del tutto l’esercizio fisico o le attività che richiedono sforzo all’aria aperta e cercare di ridurre il tempo trascorso fuori casa. È consigliato aprire anche meno le finestre di casa, evitare il contatto diretto con polveri, pollini, animali che possono provocare allergie e aggravare i sintomi legati all’inquinamento atmosferico. Chi soffre di una malattia respiratoria e nota un peggioramento nell’intensità o nella durata dei sintomi dovrebbe consultare il proprio medico curante.

6) Come tutelare i bambini

“Per tutelare la salute dei bambini, possiamo tenerli – nelle ore di massima circolazione di auto e altri mezzi – negli ambienti chiusi e arieggiare casa prevalentemente nella ore serali o notturne”, dice il professor Marcello Lanari, Direttore della Pediatria dell’Ircss Policlinico Sant’Orsola di Bologna. “In quelle ore – aggiunge – cala sia il Pm10 e il Pm2.5, ancora più pericoloso perché supera la barriera polmonare e può entrare anche in circolo, provocando danni anche a distanza di tempo”.

7) Meglio parchi o aree verdi lontani dal traffico

I genitori, quindi, nei giorni di picco dell’inquinamento, dovrebbero cercare di limitare le ore di gioco dei loro figli al parco sotto casa. “Il parco – spiega il professor Lanari – è un buon posto se non ha tanto traffico attorno, ma in città è difficile garantirlo. Se un genitore ha un po’ di tempo disponibile, andare sui colli o in campagna è la soluzione migliore”. La correlazione tra le malattie respiratorie e i bambini, infatti, è dimostrata scientificamente. “Abbiamo condotto uno studio per 8 anni reclutando quasi 3mila bambini con bronchiolite, patologia di cui spesso si sente parlare – spiega il professor Lanari – e spesso correlata nei periodi nei quali l’inquinamento atmosferico è particolarmente elevato”.

8) Eliminare altri inquinanti domestici

Alle polveri sottili spesso si sommano fumi e inquinamento legati a sigarette, detergenti chimici aggressivi, acari e fumi di cottura. Per evitarlo si può purificare l’aria indoor, con apparecchi che lo permettono, e si può cercare di ridurre al minimo la produzione e la conseguente inalazione di questi fattori inquinanti domestici. Anche in questo caso è consigliabile arieggiare gli ambienti domestici, preferendo però gli orari meno trafficati (ad esempio la fascia notturna).

9) Abbassare la temperatura dei termosifoni nelle case

I termostati dei nostri sistemi di riscaldamento consentono di regolare la temperatura delle abitazioni a 19-20 gradi, sufficienti per il nostro benessere. Riducendo il consumo di energia, si contribuisce a migliorare la qualità dell’aria. È importante anche cambiare regolarmente i filtri del condizionatore e del purificatore d’aria.

10) Consultare le app di rilevazione

Anche la tecnologia ci può venire in aiuto. Le principali app sono IQAir, per iOS e Android, che oltre a mostrare i livelli di AQI riesce anche a dare consigli per prevenire patologie respiratorie, Air Metters su iPhone e Android, che indica il livello di inquinamento dell’aria e i dati sulle polveri sottili e sui pollini, con le conseguenze per i soggetti allergici, Plume Labs, che condivide mappe complete con i punti caldi dell’inquinamento. Utile è anche Obsairve.eu, il portale dell’Unione Europea dedicato ai livelli di inquinamento dell’aria e di emissioni di Co2.

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