Versilia, 3 marzo 2024 – È già nell’aria, come le nuvole scure e piovose di questi giorni, l’interrogativo che appesantisce chi è ansioso e indeciso di natura e che, invece, come i raggi di sole che a momenti alterni illuminano il cielo, infonde gioia a chi è più propositivo. “Ma a Pasqua, che si fa?”. Qualcuno, anticipatamente, lo chiede sempre. Come in anticipo cade la festività della resurrezione. Sarà infatti l’ultimo giorno di marzo ad ospitare una Pasqua cosiddetta “bassa” e prematura rispetto all’arrivo del caldo e della stagione balneare, per cui l’incertezza meteorologica potrebbe provocare difficoltà. Una bassa attendibilità sulle previsioni che influisce certamente sulle scelte delle mete finali, dalla montagna alla città d’arte o al mare, di turisti e famiglie e che, di conseguenza, si ripercuote sugli albergatori e sulle strutture ricettive del territorio.
«La situazione si sta sviluppando con molta calma – dichiara Sandra Lupori, presidente dell’associazione albergatori di Viareggio – A livello di prenotazioni e richieste, che nonostante tutto ci sono, non siamo ancora alti. Gli alberghi di norma saranno quasi tutti aperti, perché è con la Pasqua che parte la stagione, ma bisogna ancora vedere se il meteo ci assisterà “. È infatti il meteo la scommessa da vincere per il weekend festivo in arrivo, in cui gli sbalzi di temperature e la minaccia neve rischiano di dirigere le persone verso vette più alte piuttosto che al mare. “Viste le ultime nevicate, e se ce ne saranno altre, la montagna farà una forte concorrenza – dice infatti Paolo Corchia a Forte dei Marmi – Se saranno giornate di sole, però, gli hotel aperti faranno il tutto esaurito”.
«Il mare non è l’unica soluzione – aggiunge Maria Rosa Francavilla, alla guida di Assohotel Versilia – Se il tempo regala fiocchi di neve la meta non saremo noi. Inoltre, tra gli alberghi, c’è chi non vorrà aprire subito perché ritiene sia presto, e chi richiuderà subito dopo per riaprire per il ponte del 25 aprile e del primo maggio”. Diversi gli alberghi che difatti soffrono la data anticipata che non garantisce loro una continuità di lavoro e per cui aleggia l’indecisione sulla possibilità di apertura, a Viareggio come a Lido di Camaiore. ” Le spese sono talmente alte che le strutture non possono rimanere aperte senza avere delle garanzie – afferma la presidente degli albergatori lidesi Maria Bracciotti – Alcuni hanno deciso di non aprire a causa dell’incognita tempo, perché è troppo rischioso, e di rimandare alle festività successive”.
È dunque un punto interrogativo, quello delle prenotazioni e progetti per questa Pasqua, scivoloso, come la neve che rischia di rovinare un fine settimana in riva al mare. Anche se l’esperienza post Covid insegna che, chi sta aperto, alla fin fine fa il tutto esaurito col last minute. Se tre notti sold-out coprono i costi di un mese di apertura, è un’altra questione.
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